PADRON. Pensate cosa può fare la mente. Alexandr Shefer, diesse dell’Astana, quando vede scendere dal bus Gianmarco Garofoli gli dice sorridendo: “Ho appena parlato con Bennati. Mi ha detto che se oggi vai in fuga ti convoca”. Se non devi correre capisci che è uno scherzo, ma il giovane marchigiano - che ha il numero sulla schiena - si mette quasi a tremare dall’emozione. Poi in corsa cosa fa? Attacca, va in fuga, lotta. Al traguardo, forse dopo la miglior corsa della sua vita, è 9°. Da applausi.
Ma la di là di questo aneddoto resta il fatto che qui alla Vuelta si comincia a parlare di maglia azzurra. L’Europeo, il 15 settembre in Belgio, e il Mondiale di Zurigo, domenica 29, sono alle porte. Poi la Vuelta è sempre stata un po’ lo snodo delle convocazioni. Non sono più i tempi di Bettini e Ballan, che qui in Spagna affilavano le armi per i loro trionfi iridati. Però qui ci sono comunque validi candidati alla maglia azzurra. Cerchiamo quindi di fare il punto della situazione con il c.t. Daniele Bennati. Spesso, da corridore, anche lui ha trepidato per sapere se era in arrivo una maglia azzurra.
Daniele come siamo messi come Italia?
“Partiamo dal Mondiale anche se è l’appuntamento più lontano. Non ci andremo da favoriti, ovvio, ma saremo lo stesso ambiziosi nonostante la fortuna al momento sembra non girare dalla nostra parte. E sarà una formazione giovane e da battaglia. Se aspettiamo che si muovano Pogacar o Evenepoel diventa poi dura batterli”.
Iniziamo.
“Eh, contavo su Ciccone e Tiberi. Cicco è da valutare per via del ginocchio. Sta facendo degli esami, vedremo come si evolverà la situazione. Tiberi credo ci siano meno problemi per recuperarlo. Abbiamo parlato e, anche guardando il futuro, credo che sia giusto che lui ci sia”.
Ieri, sempre per problemi a un ginocchio, non è partito Rota
“Ed è un corridore che in maglia azzurra ha sempre fatto molto bene. Ha anche sfiorato il podio. Anche per lui bisogna aspettare”.
Chi altro tieni d’occhio qui alla Vuelta?
“Aleotti e Baroncini che stanno andando bene. Anche Frigo è interessante”.
De Marchi sta tornando ai suoi livelli. Potrebbe essere utile come uomo squadra?
“Dema è un grande professionista e un uomo squadra eccellente. Vedremo”.
Hai in mente qualche altro uomo di esperienza?
“Pensavo a Caruso e Ulissi come registi in corsa. Damiano, come si sa, è tornato a casa dalla Vuelta perché non è stato bene. Abbiamo parlato. Vediamo, ma credo sia abbastanza complicato recuperarlo. Su Diego si può fare pieno affidamento. In corsa si sa muovere bene”.
Non mi hai parlato di Bettiol.
“Anche Alberto è sotto osservazione. Dovrò valutare bene la sua condizione. L’ultima tappa del Renewi finisce sul Grammont ed è importante. Poi lui farà anche le due gare in Canada. Vedremo. In Canada ci sarà anche Zambanini, un giovane che mi piace molto. Chi vuole la maglia azzurra dovrà dimostrare di avere una condizione mondiale”.
Le convocazioni quando verranno rese pubbliche?
“Il 18. Aspetto di vedere le due gare in Canada. Farò il nome degli otto titolari e della riserva che verrà con noi”.
Passiamo all’Europeo
“Che contrariamente al Mondiale, che è durissimo, si adatta a uomini veloci. Il punto cardinale del percorso sarà uno dei due tratti di pavè da affrontare tre volte. Sono 1.400 metri in leggera salita ed esposti al vento. Milan, lo ha dimostrato anche ieri, sta molto bene. La squadra sarà costruita attorno a lui e le prospettive per fare bene ci sono tutte. Siamo consapevoli che ci potremo giocare le nostre carte”.
Chi ci sarà attorno a lui?
“Corridori abituati a quei terreni. Consonni è il suo uomo di fiducia. Poi penso a Trentin, Ballerini… Affini e Cattaneo che alla Vuelta stanno andando molto bene. Gente abituata a correre con il vento in faccia. A limare. Corridori capaci di portare fuori il leader nel finale”.