Se la Vuelta fosse un match di pugilato ogg lo speaker annuncerebbe: “Fuori i secondi!”. La 12a tappa della corsa spagnola chiama infatti alla ribalta i corridori che puntano alla maglia rossa. La Ourense Termal- Estacion de montana de Manzaneda è una frazione corta (solo 137 km) e velenosa (3.100 metri di dislivello).
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Restiamo in Galizia. Si parte dalla zona delle “burgas”, le fonti termali calde di questa città sulla riva sinistra del Rio Mino per andare in montagna. Ourense è l’antica Auriense, la città fondata dai romani e così chiamata perché pare che nella sabbia del fiume ci fosse l’oro. La prima parte di tappa è nella Ribeira Sacra. Un solo gpm, che porta al traguardo: 15,4 al 4,7% con pendenza massima del 12%. Una salita irregolare da fare di forza e che farà segnare qualche differenza.
Roglic, Yates, Carapaz, Mas e Landa non potranno nascondersi o bluffare. Devono cercare di ribaltare la situazione. O’Connor, dopo il tempo perso ieri, giocherà in difesa. Difficile che la maglia rossa abbia le gambe per contrattaccare. Ma in questa Vuelta dalle mille sorprese nulla è impossibile.
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