Non è arrivata la medaglia ma è comunque un risultato storico quello dell'Italia dell'inseguimento femminile che non era mai salita così in alto in un'Olimpiade. Martina Fidanza, Chiara Consonni, Elisa Balsamo e Vittoria Guazzini (rispetto alla semifinale del pomeriggio è rimasta in panchina Letizia Paternoster) hanno chiuso la finale per il bronzo con il tempo di 4.08.961 battute dalla Gran Bretagna che ha pedalato in 4.06.382.
L'Italia ha giocato la carta della partenza forte ed è stata in vantaggio di oltre un secondo fino ad un chilometro dal termine, poi le azzurre sono calate e le britanniche sono uscite in maniera prepotente. Resta comunque una prestazione da applausi quella delle ragazze di Marco Villa.
Il titolo olimpico va agli Stati Uniti di Valente, Williams, Dygert e Faulkner, già d'oro nella prova in linea, cje con il tempo di 4.04.306 ha battuto la Nuova Zelanda di Wollanston, Botha, Shearman, Shields (4.04.927). Una finale che entrambe le formazioni hanno rischiato di "rovinare" perché negli ultimi giri i due terzetti rimasti si sono disuniti in maniera clamorosa.
La Francia ha chiuso al quinto posto con il tempo di 4.06.987 battendo le campioni olimpiche uscenti della Germania che si sono fermate a 4.08.349.
Settimo posto per l’Australia che ha pedalato in 4.11.548 precedendo il Canada (4.12.097).
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