Il ct azzurro Marco Velo scende dalla macchina praticamente senza voce ma con gli occhi che brillano. Non sorride, però; ed il perché ce lo spiega a caldo: «Non sono ancora nella fase dell'essere contento, probabilmente capirò fra qualche ora quello che ha fatto Pippo. Ha sfoderato un grande colpo di classe perché ad un certo punto abbiamo rischiato di finire ai piedi del podio. Poi Ganna è riuscito a ribaltare la situazione, ha fatto un finale eccezionale, da campione qual è».
Cos'ha provato quando c'è stata quella clamorosa sbandata?
«In realtà non l'ho vista in diretta perché ero concentrato sugli appunti, stavo leggendo per dargli le nuove istruzioni, quando ho sentito un urlo in auto (con lui a bordo c'erano il meccanico Matteo Cornacchione e alla guida Mario Scirea, ndr), ho alzato gli occhi e l’ho visto praticamente per terra… per fortuna ha fatto un numero di alta scuola ed è rimasto in piedi. A quel punto gli ho detto solo di riconcentrarsi e di pensare al finale».
Pippo è andato in crescendo: è stata una scelta strategica?
«Nelle crono non esiste la strategia di partire piano… Certo, sapeva di non dover sparare tutto all'inizio e così ha fatto. Considerate poi che con la pioggia uno con il suo fisico fa molta più fatica ad affrontare le curve e a rilanciare, è come un camion che deve ripartire paragonato ad un’auto. Sicuramente con l'asciutto avrebbe fatto una prestazione migliore, ma è vero anche che pure gli altri sarebbero probabilmente andati più forte quindi... va bene così».