EVENEPOEL. «CONOSCO QUESTI STERRATI, SERVIRA' UNA GRANDE CONCENTRAZIONE»

TOUR DE FRANCE | 07/07/2024 | 08:20
di Francesca Monzone

Nella frazione di ieri Remco Evenepoel, un po’ a sorpresa è arrivato decimo. Lui che non è un velocista puro, si è misurato brillantemente con i più forti sprinter del Tour de France ed è riuscito ad arrivare tra i migliori. «L’inizio della tappa è stato abbastanza duro, l’acido lattico per la cronometro era ancora un po’ nelle gambe – ha spiegato Evenepoel -. Le prime tre salite mi hanno fatto bene, mi hanno riportato al mio ritmo e alla fine si è rivelata una bella giornata».


La vittoria di tappa è andata a Biniam Girmay che ha superato Philipsen e De Lie. Evenepoel è riuscito a rimanere davanti e con lui c’era anche Tadej Pogacar che ha chiuso in tredicesima posizione. «Sono  stato bravo a rimanere davanti, sempre con i miei compagni di squadra, e alla fine sono arrivato decimo e questo è abbastanza particolare per me in uno sprint di gruppo. Mi sono semplicemente spostato davanti per non perdere tempo e prendere rischi».


Oggi ci sarà una delle frazioni più attese di questo Tour de France, la tappa con gli sterrati. Saranno 14 i settori di ghiaia per un totale di 32 chilometri e Remco è curioso di vedere come andrà la giornata.

«Non vedo l'ora di percorrere gli sterrati, ma sono anche un po' sotto stress perché ci sono cose che potrebbero andare storte. Può andare in entrambi i versi in corsa».

Ci sono state molte critiche sulla scelta di affrontare degli sterrati al Tour e tra i maggiori oppositori c’era Lefevere, il numero uno della Soudal-Quick Step. Per Lefevere è sbagliato fare tappe come questa, perché gli uomini di classifica potrebbero avere troppe difficoltà. «Dovremo essere concentrati dal chilometro zero e fino a dopo il traguardo. Penso che ogni corridore di classifica voglia semplicemente superare questa tappa senza perdere tempo. Conosco i settori di sterrato, ho fatto delle ricognizioni. Mi piace veramente il percorso e i settori non sono poi così tecnici. Penso che tutti non vedano l’ora di affrontare questa tappa. Sarà uno degli eventi sportivi più seguiti dell’anno».

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COMMENTI
Acido lattico nelle gambe?
7 luglio 2024 09:12 biglux
Evenepoel ha lamentato la presenza di acido lattico nelle gambe dalla crono del giorno prima…ma non gliele spiegano a ‘sti professionisti le basi della fisiologia dello sport? L’acido lattico viene smaltito nel giro di minuti, quello che sente il giorno dopo si chiamano DOMS (delayed onset of muscular soreness), ovvero microlesioni muscolari causate dalla contrazioni eccentricamente ripetute ad elevata intensità.

No agli sterrati
7 luglio 2024 09:41 bendibike
Non ho mai capito tutto questo fascino, questa grande attesa, che si attribuiscono agli "sterrati" . Bici super leggere, copertoni tubolari non adatti per i fuoristrada, ma quali strade bianche, questi sono specialisti dell'asfalto, chi vuole altro ci sono le gravel, le MTB , ciclocross . D'accordo con Lefevere.

Circo
7 luglio 2024 09:55 Albertone
Queste tappe con sterrati sono da circo.

Sterrati
7 luglio 2024 11:58 Stefazio
A me piacciono parecchio. Così come piace il pavé della Roubaix e il ciottolato dei muri fiamminghi. Si parla di ciclismo su strada, non di ciclismo su asfalto. La storia di questo sport si è scritta per oltre 50 anni su strade bianche, non vedo perché oggi, ogni tanto, non le si possa riproporre.

Considerazione
7 luglio 2024 12:29 italia
Sullo sterrato si fora e si cade più facilmente che dell'asfalto; inoltre per le ammiraglie l ' aiuto in caso di incidente e più difficoltoso; una foratura in questi tratti può incidere per la classifica più di una salita

Sterrati
7 luglio 2024 12:57 alerossi
Strade bianche, fiandre e roubaix sono le mie corse preferite, ma nei grandi giri non mi piacciono affatto sterrati o pavè. Un gt deve essere vinto in salita e a crono, non per fortuna di una foratura di un avversario.

Il ciclismo su strada é nato sulle strade sterrate
7 luglio 2024 14:43 pickett
Aggiungo:ci fosse stato l'asfalto,forse il ciclismo su strada non sarebbe neppure mai nato.Perchè non ha molto senso percorrere duecento km, senza alcuna possibilità di selezione,per arrivare alla volata finale.anche se oggi,a noi,sembra normale,perchè abbiamo fatto l'abitudine.Nell'Ottocento esisteva già il ciclismo su pista,per vedere le volate,e pare fosse molto popolare.Solo alcuni anni dopo la disputa delle prime gare,man mano che le strade venivano asfaltate,si andarono a cercare le salite per avere la selezione.Ben vengano gli sterrati!

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