Perché la bicicletta va veloce ma mai di fretta. Perché la bicicletta è più libera di quel che ci si aspetta. Perché la bicicletta è forte e ti porta fin sulla vetta. Perché la bicicletta è umana, democratica, sostenibile e perfetta. E chi pedala, più non smetta.
Così ci doveva essere anche la bicicletta nel programma della festa per una Repubblica sostenibile, organizzata il 2 giugno alla Ca’ de Pop di Arona (Novara), in via Roma 78/80, dalle 14.30 per tutto il pomeriggio fino alla sera, fra un baratto di vestiti, oggetti, libri e talee, musica dal vivo e danze popolari, servizi di bar e cucina.
L’idea è scintillata a Domenico Battista, torinese di nascita, varesotto di adozione, insegnante, rugbista convertito in ciclista, una forza della natura. La bicicletta è diventata materia di insegnamento, oggetto di desiderio, e se non ragione di un’esistenza, certo stile, strumento, arte per stare al mondo. Le giornate di Battista sono rotonde come pedalate, piene come pneumatici, squillanti come campanelli. A volte fila in discesa, a volte arranca in salita, ma questa è la vita. Ambasciatore e missionario, silenzioso e invisibile, proprio per questo Battista è ancora più degno e meritevole.
Ad Arona ci sarà innanzitutto il suo stand “Un viaggio nel cicloturismo”, da responsabile della ciclofficina popolare “No race”; poi quello battezzato “Ricetta per un velomobili”, di Massimo Pavan, esperto e costruttore di velomobili; quindi quello intitolato “Un gesto concreto” di Paolo Malnati, che da anni, da volontario, anche lui in maniera silenziosa e invisibile, mantiene pulita la pista ciclabile sul Lago di Varese. Alle 16 è prevista la presentazione del libro “Officina cicli Luigi Visentin 1943”, a cura dell’autore Silvano Visentin.
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