Mario Cipollini oggi parte piano, poi dà gas, accelera eccome. «C’è poco da dire – attacca Re Leone – tutto è andato secondo copione. È andata come doveva andare».
Forse. Perché l’impressione è che Pogacar volesse di più dalla sua squadra. Sul secondo passaggio del Grappa lo si è visto parlare più volte alla radio e con i compagni.
«È chiaro che quella del Tour sarà molto diversa. Grosschartner e Novak non erano al top, hanno fatto fatica a tenere il ritmo che gli chiedeva lo sloveno. Majka è stato più efficace, ma anche lui non ha fatto una grandissima corsa».
Per gli italiani in tv si sono sprecati elogi e superlativi. Pellizzari è persino stato definito “immenso”. Un po’ tantino forse anche perché, se togliamo Tiberi, gli altri in classifica sono dispersi con distacchi da clessidra.
«Prima cosa bisogna dire che Tiberi è stato molto bravo. Ha dimostrato una grande tenuta e il Grappa è una salita vera. Poi loro possono usare tutti i superlativi che vogliono. Io il ciclismo lo vedo con occhi diversi e di certo non mi pare di avere nulla da imparare da loro. Poi forse eccedendo con gli elogi è un modo per sentirsi loro stesso protagonisti di questa corsa».
È stato sottolineato come da pelle d’oca, il fatto che la maglia rosa abbia detto a Pellizzari di seguirlo e che lo avrebbe portato all’arrivo. Se ci fosse stato un altro al posto del marchigiano – che appartengono alla stessa scuderia di procuratori - la maglia rosa si sarebbe comportata allo stesso modo?
«Non credo».
Sul Grappa Pogacar è salito, secondo il tempo rilevato da Wladimir Belli in 51’43”. Significa una media di 21 km/h, con una Vam di 1711 e una potenza stimata di 6,16 watt/kg. Gli altri uomini di classifica, secondo più secondo meno, hanno impiegato due minuti di più, con una Vam di 1647. La differenza in termini di potenza è di circa 0,3 watt/kg
«Stai attento perché questo dato inganna. Voglio dire che la differenza è molto, ma molto maggiore. Ovvero questo calcolo è giusto considerata, come da norma, la salita intera, 18,1 km. Ma se noi calcolassimo i valori sui 5 km finali, cioè da quando Tadej è scattato, vedremmo che la differenza sarebbe mostruosa, di quasi 1,5 watt/kg. La differenza è di un ritmo, quando Pogacar è al medio gli altri sono in soglia. Il problema ora è un altro».
Quale?
«Che se a questo Giro togli Pogacar è come quando togli gli addobbi dall’albero di Natale. La festa è finita, ti resta il vuoto».