STEINHAUSER. «HO GETTATO VIA TUTTO, VOLEVO SENTIRMI LEGGERO, LEGGERO...»

GIRO D'ITALIA | 22/05/2024 | 18:58
di Francesca Monzone

Una delle rivelazioni di questo Giro d’Italia è senza dubbio Georg Steinhauser che, dopo il terzo posto ottenuto a Livigno, oggi finalmente ha conquistato la sua prima vittoria tra i professionisti. Era tanto che il giovane tedesco non vinceva e l’ultimo successo risaliva al 2021, quando aveva tagliato per primo il traguardo nella terza tappa del Giro della val d’Aosta.


«Oggi è stato bello correre davanti a tutti, ancora non ci credo! – ha spiegato Steinhauser durante la conferenza stampa - Mentre correvo volevo sentirmi sempre più leggero e nel finale mi sono tolto tutto quello che potevo, anche i guantini. Mi sono sollevato quando sull’ultima salita ho liberato le mani dai guantini e ho deciso di correre anche senza il cardiofrequenzimetro».


Tobias Steinhauser ciclista negli anni Novanta è il padre del giovane Georg e suo zio si chiama Jan Ullrich, quindi al ciclismo non è arrivato per caso, anche se prima gli è stata data la possibilità di praticare altri sport e poi di scegliere il proprio futuro.

 «Anche mio padre Tobias è stato un corridore professionista ma siamo molto diversi, abbiamo corso in epoche diverse. Lui mi ha sempre lasciato la possibilità di prendere da solo le mie decisioni, ha preferito stare un po' sullo sfondo e diceva che per me era importante prima di tutto divertirmi».

Il giovane tedesco, classe 2001, non ha mai voluto avere dei corridori più grandi come riferimento e l’unico ciclista che guardava in televisione era Chris Froome.

«Non ho mai avuto un vero e proprio idolo. Mi è sempre piaciuto vedere Froome quando andava in salita e mi è piaciuta tanto l'impresa di Kwiatowski alla Milano-Sanremo,  quando riuscì a vincere di pochissimi millimetri. Mai avrei pensato di diventare un professionista e oggi ho ottenuto la vittoria più importante della mia  carriera».

Georg Steinhauser è un corridore della EF Education – EasyPost e in squadra si trova bene, perché non ha pressioni e a questo Giro era venuto principalmente per fare esperienza. 

«In squadra non abbiamo pressioni, siamo contenti. I nostri direttori sportivi si fidano di noi e ho sofferto un po’ nella prima settimana e mi sentivo un po' nervoso, perché non sai mai come puoi reagire quando sei così giovane. All'inizio ho fatto fatica e oggi invece mi sento di aver recuperato meglio. Mi sono sentito bene anche dopo la giornata di ieri. Non  so se un domani potrò gareggiare per la  classifica generale di un grande giro, però abbiamo visto che posso correre per conquistare delle vittorie di tappa. Mi piace correre seguendo il mio istinto. Ho avuto dei momenti in carriera in cui ho dimostrato di poter andare bene in salita, ma penso che i percorsi misti siano più adatti a me. Sono molto alto ma i miei muscoli sono buoni anche per spingere in salita».

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Quella che sta per iniziare, sarà per Geraint Thomas l’ultima stagione da professionista e ancora una volta lo vedremo correre al Tour de France. Inizialmente per il gallese si era pensato anche alla Parigi-Roubaix, poi la Ineos Grenadiers, attraverso un...


Sono due dei talenti più interessanti del ciclismo italiano: Edoardo Zamperini e Sergio Meris hanno chiuso il 2024 sul palco degli Oscar tuttoBICI, da cui vedono un futuro ancora tutto da scrivere ma che è già roseo. Il primo è...


Ma che cosa buffa! Ma che cosa tragica! Mi urge dentro sempre tanto - e tutto quasi nuovo, nel senso di ritrovato - da scrivere sul mio ciclismo, una sorta di enorme debito che cresce e cresce, e non so...


La bicicletta di Frank Zappa, provata, sperimentata, suonata, primo violino ma anche strumento a fiato e percussioni varie in un concerto trasmesso in tv ed entrato nella storia per quei suoni pizzicati e ticchettati, stridenti e sorridenti, sempre sorprendenti. La...


Torna questa sera alle 20.30 sulle frequenze di Teletutto l'appuntamento con Ciclismo Oggi, lo storico appuntamento dedicato al ciclismo giovanile. La puntata natalizia ci propone tre storie a cavallo fra la stagione appena conclusa e quella che sta per incominciare.Ad aprire la puntata...


Nel giorno di Natale, a soli 60 anni, Pascal Hervé ha imboccato un'altra strada. Vincitore di tappa al Giro e maglia rosa nel 1996, il corridore transalpino passa professionista con la maglia della Festina nella stagione 1994. Si fece notare...


Per volare vola e pare un gabbiano. Potente ed elegante, financo regale. Eppure Jo­na­than Milan, l’uomo sul quale il ciclismo italiano prova a ricostruire il proprio futuro pensando al proprio passato, si sente un toro. Sarà per quel suo fisico...


Se per tutti noi il periodo delle feste è speciale, lo è ancora di più per un giovane atleta. E allora scopriamo come passava il Natale il giovane Fabio Aru.«Quando correvo, durante il periodo di Natale avevo la possibilità di...


Riuscire a vincere al primo anno tra i pro’ non capita a tutti. Davide Persico però, salito di categoria all’inizio del 2024 con la maglia della Bingoal-WB, ce l’ha fatta portandosi a casa la sesta tappa del Tour of...


Dicembre è tempo di squadre in ritiro e rose da ufficializzare, un "valzer" nel quale alcuni corridori possono rimanere senza contratto per la stagione che comincerà poco dopo. Uno degli italiani ancora in cerca di squadra è il classe 1997...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024