Soddisfazione dell’associazione partigiani per l’impresa di Pogacar nell’attesa tappa di Oropa: in fondo lo sloveno si è esibito in un’inedita versione di ‘A Biella, ciao’.
La Rai comunica che il foglio scritto a biro col nome Fabretti, apparsa sabato dietro al conduttore del Processo, è una svista e non una conseguenza dei tagli al bilancio.
La direzione di corsa chiarisce che il raduno dei bus accanto al cimitero di San Francesco al Campo è stato deciso da tempo e non perchè dopo una tappa già si contano i morti.
Stupore per le parole di Petacchi, che presentando la tappa di Oropa ha ripetuto cinque volte che occorre farsi trovar pronti: curioso che venga da lui l’invito a restare svegli.
Ricordando l’impresa di Pantani, che 25 anni fa vinse a Oropa rimontando 49 corridori, un ds ha evitato paragoni: ‘Ai miei corridori va già bene se in 49 non li superano’.
I vertici di Rcs ricordano a tutti che ‘Senza fine’ è il nome del trofeo destinato al vincitore del Giro e non l’interminabile sequenza di foto del patron Cairo con il premio in mano.
L’ufficio logistica del Giro definisce casuale la scelta di ospitare il team di Bruno Reverberi, che a 82 anni è il più longevo dei manager italiani, nell’hotel della Vecchia Signora.
Il servizio meteo dell’Aeronautica rende noto che la ‘nuvola di fotografi davanti a Pogacar’ segnalata da Stefano Rizzato non è il preludio a inattese perturbazioni.