Antonio Tiberi non si è nascosto nella quarta tappa del Tour of the Alps. Quarto stamani, alla partenza da Laives, il corridore nostrano della Bahrain-Victorious ha infatti attaccato con decisione sull’ultima ascesa di Col San Marco e, pur non riuscendo ad involarsi e distanziare il leader Juanpe Lopez e gli altri uomini di classifica, ha infiammato il finale dimostrando di avere (anche in ottica Giro d’Italia) una gamba decisamente buona.
Dopo il traguardo quindi l’attuale maglia bianca di miglior giovane del Tota non ha nascosto la soddisfazione per ciò che è riuscito a dar vita e per le risposte che, una giornata dopo l’altra, sta ottenendo.
«La valutazione che faccio della tappa è molto positiva, sono molto soddisfatto di come sta andando, soprattutto delle sensazioni che sento per essere la prima gara dopo un periodo di altura. La gamba, infatti, migliora sempre di più, giorno dopo giorno e in vista del Giro d’Italia ciò mi dà positività. Dopo una tappa come quella di ieri non ero sicuro di come sarebbero girate le gambe oggi ma ho visto da subito, già dalla prima salita, che mi sentivo molto bene».
Da lì la decisione di provare a smuovere le acque in salita, un’azione questa concordata con l’altro portacolori della Bahrain presente nel gruppo dei big, ossia Wout Poels.
«Parlandoci abbiamo deciso che io che avevo le gambe un po’ migliori avrei provato ad attaccare, così ho fatto anche per chiudere il gap che avevamo nei confronti di Paret Peintre. Poi ci siamo parlati anche per decidere come affrontare la volata perché non dovevamo far sì che Bardet guadagnasse secondi e lo superasse nella generale. Alla fine, è andata bene».
Poels, infatti, non solo non è stato superato da Bardet ma chiudendo davanti al francese e, complice la défaillance di Foss, ha guadagnato due posizioni salendo dal sesto al quarto posto. Tiberi invece ha chiuso 6° di tappa guadagnando un gradino in classifica generale dove ora è 3°, un piazzamento importante che egli ha il merito di aver ottenuto driblando le insidie della discesa del Passo del Vetriolo.
«La discesa in cui sono caduti Harper e O’Connor era effettivamente molto tecnica. Loro sono caduti nella fase finale in un punto molto insidioso, per fortuna ho visto subito l’australiano rialzarsi quando siamo passati» ha detto Tiberi prima di passare in rassegna i possibili rivali di domani.
«Il Tota non è finito, domani c’è un’altra tappa e ci si potrà giocare il tutto per tutto. O’Connor, anche se è caduto, l’ho visto molto bene nelle fasi finali di gara. Bardet è molto in forma, Juanpe oggi non l’ho visto troppo brillante in salita quindi non so se domani potrà accusare la fatica di oggi» ha chiosato il nativo di Frosinone.