Mario Cipollini è un acuto osservatore delle cose del ciclismo e ha postato su Facebook una riflessione interessante, scaturita dall'osservazione della foto che vedete, scattata pochi metri dopo il traguardo della Gand-Wevelgem di domenica scorsa. Ci sembra giusto poroporla all'attenzione dei lettori:
Osservo sempre stupito questo gesto di bloccare immediatamente il ciclocomputer dopo la linea di arrivo per avere i dati effettivi. Mi sorprende in modo così profondo da non capire il modo di vivere il ciclismo da parte delle attuali generazioni di ciclisti, campioni e non.
Mi domando: è per loro più importante studiare i dati (after Race) che vivere l’emozione, l’eccitazione della vittoria o la delusione della sconfitta? Come ci racconta la foto… divisi da sentimenti opposti, ma uniti da un pensiero: I NUMERI!
Come può essere che i numeri abbiano la priorità sul cuore, sulla vita, sull’anima di un ciclista? Ore, giorni, anni (una vita) di sacrifici per costruire la propria struttura interiore di “corridore”, con desideri e sogni … e in un momento così importante il pensiero è quello di fermare un computerino!
Mi sorprende sempre! Se penso al mio stato d’animo nel momento della vittoria - specialmente nella Gand - quando non realizzavo niente intorno a me, se non soltanto dopo qualche momento, forse minuti in relazione al traguardo raggiunto... Sono proprio cambiati i tempi.
Io sono felice di aver vissuto in altra epoca: sì, i numeri sono molto importanti, ma forse in altra sede, NON sulla linea d’arrivo.