Ricordate le perquisizioni a carico di Nairo e Dayer Quintana al Tour de France 2020? La Gendarmerie esaminò la camera e i bagagli dei due corridori colombiani che allora militavano nella Arkea e tutto finì lì - almeno pubblicamente -, dopo le dichiarazioni di Nairo che si difese spiegando di non aver mai avuto nulla a che fare con pratiche vietate.
Bene, a quasi quattro anni dai fatti di quel 21 settembre 1920, il medico colombiano Fredy Alexander Gonzales Torres, che seguiva i due corridori nella formazione bretone, sarà processato a Marsiglia il prossimo 2 settembre.
In realtà le indagini dell’OCLAESP, l'unità di sanità pubblica della Procura di Marsiglia sono proseguite coinvolgendo diversi corridori e membri dello staff medico. Si è poi saputo che durante la perquisizione effettuata nel corso della 17ª tappa a Méribel erano state sequestrate sostanze stupefacenti e un "metodo che potrebbe essere definito doping", secondo le parole dell'allora procuratore di Marsiglia Dominique Laurens.
Ora «l'inchiesta è chiusa e si è deciso di perseguire Fredy Alexander Gonzales Torres, il medico colombiano della squadra» ha confermato all'Afp la Procura di Marsiglia.
Gonzales Torres sarà processato per "possesso di una sostanza o di un metodo proibito per l'utilizzo da parte di uno sportivo senza giustificazione medica, nella fattispecie attrezzature, strumenti, prodotti e dispositivi per effettuare infusioni e/o iniezioni endovenose". Il medico è anche accusato di aver somministrato il 16 settembre 2020 ai colombiani Nairo e Dayer Quintana, "senza giustificazione medica", una "sostanza o un metodo proibito nel contesto di un evento sportivo". La pena massima prevista è di cinque anni di reclusione e una multa di 75.000 euro.
«Non è mai stata trovata alcuna sostanza dopante, non ho nulla da nascondere e non ho mai avuto nulla da nascondere»: così aveva parlato poi Nairo Quintana che è tornato a correre proprio in questi giorni dopo una stagione di stop: squalificato dal Tour de France 2022 per utilizzo di tramadol (allora sostanza non giudicata dopante ma il cui uso era vietato dalla sola UCI) il clombiano si è accasato ora alla Movistar.
Nairo e Dayer Quintana non compariranno al processo ma è chiaro che una sentenza di condanna potrebbe avere conseguenze anche dal punto di vista sportivo.