Verrà svelato il prossimo 21 novembre a Milano il tracciato del Tour of the Alps 2024. Cinque come sempre le tappe (in programma dal 15 al 19 aprile 2024) sulle quali lo staff tecnico ha già avviato da alcune settimane il lavoro di monitoraggio e messa in sicurezza dei percorsi scelti dall’organizzazione del GS Alto Garda con Trentino Marketing, IDM Alto Adige e Tirol Werbung, i tre enti di marketing territoriale riuniti nell’alleanza Euroregionale.
Come e più di sempre nella storia recente del Tour of the Alps, tutelare la sicurezza degli atleti in ogni situazione di corsa è la priorità. È un lavoro che inizia nel pieno dell’estate, e che in autunno entra nella sua fase più intensa e operativa con il secondo sopralluogo che il responsabile dei percorsi Walter Boschetti e il safety manager Massimo Pisani hanno completato ieri in piena sintonia con la direzione di corsa coordinata da Roberto Corradini.
Il monitoraggio consiste nell’esaminare nel dettaglio ogni situazione suscettibile d’attenzione, eventuali sistemazioni del fondo stradale da concordare con gli enti locali, oltre alla segnalazione dei passaggi più delicati (i cosiddetti Hot-spot) da inserire nella guida tecnica a disposizione dei team, uno strumento più volte sottolineato dai commissari UCI nei loro rapporti sulla qualità organizzativa dell’evento.
Inoltre, sono stati mappati tutti i passaggi della corsa nei quali si è ritenuto opportuno prevedere l’applicazione delle speciali protezioni di cui il Tour of the Alps si è dotato a partire dal 2022. Una scelta esigente in termini organizzativi, ma con importanti vantaggi per la sicurezza: lo staff dedicato alla gestione del percorso (#TotA Safety Team) effettua tali interventi precedendo la gara di un’ora e rimuovendo i supporti immediatamente dopo il passaggio.
“Il ciclismo è uno sport sempre più esigente a livello organizzativo – ha dichiarato il General Manager del Tour of the Alps Maurizio Evangelista, – anche per questo motivo è imprescindibile lavorare sui percorsi e la sicurezza già con svariati mesi di anticipo. L’obbiettivo è duplice: segnalare adeguatamente le situazioni di gara potenzialmente a rischio e predisporre protezioni per limitare le conseguenze di eventuali cadute. È uno sforzo che squadre e atleti hanno dimostrato di apprezzare, accordando anche per questo la propria preferenza alla nostra gara e sapendo di trovare le condizioni ideali per interpretarla con l’intensità a cui gli spettatori del Tour of the Alps sono abituati.”
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