Tre Valli Varesine, ovvero il fascino di una sfida antica. Martedì 3 ottobre gli spettatori vivranno grandi emozioni con Pogacar, Wout Van Aert e Primoz Roglic pronti a scatenare la bagarre con altri corridori di sangue blu nell’edizione 102. Tuttavia i re incontrastati della Tre Valli dopo tanti anni sono sempre Gianni Motta e Giuseppe Saronni con 4 vittorie a testa. Gianni ha trionfato nelle edizioni 1965, ’66, ’67 e 1970. Quattro Tre Valli vinte nell’arco di 6 anni per Motta. Saronni invece ha vinto la prima il 27 agosto ’77, poi si è imposto nel 1979, ’80 e anche nell’ottantotto. Quattro a quattro tra due campioni dalla classe cristallina.
“Vinco io la sfida ai punti – esclama Saronni – perché sono arrivato anche al secondo posto nel 1985 quando ad Angera mi battè Giovanni Mantovani”. Sul podio Gianni ci è salito anche nel 1968, al terzo posto, quando la classica della Società Ciclistica Alfredo Binda venne vinta da Eddy Merckx con Michele Dancelli al secondo posto. Vale di più un secondo posto dietro a Giovanni Mantovani o un terzo quando si è battuti da Merckx e Dancelli? Forse il terzo posto di Gianni preceduto da due fenomeni vale di più della piazza d’onore dietro al seppur valido e veloce Giovanni Mantovani da Gudo Visconti (Milano). Diciamo che non c’è possibilità di spareggio e il match Gianni – Beppe finisce in parità , quattro a quattro senza i calci di rigore.
Gianni nel 1965 iniziò la stagione alla grande e in vista del Giro d’Italia molti gli assegnavano l’etichetta di favorito numero pur essendo alla seconda stagione tra i professionisti. Il 22enne Motta griffato Molteni per rifinire la preparazione in vista del Giro andò a correre il Tour de Romandie. E lì ci fu il fattaccio che gli rovinò buona parte della carriera: prima nella fase introduttiva di una tappa mentre era in fondo al gruppo Gianni venne investito da un’auto Stampa. Quell’episodio determinò lo schiacciamento di una vena alla gamba sinistra di Gianni, costretto a disertare il Giro d’Italia. Avrebbe rinunciato anche al Tour de France, tuttavia a pochi giorni dal via della Grande Boucle si decise di inserirlo nella mista Molteni-Ignis. Quel Tour lo vinse il neo-professionista Felice Gimondi e Gianni, dopo logiche difficoltà nelle prime tappe, concluse in crescendo la corsa classificandosi terzo. Era sul podio al Parco dei Principi. Pochi giorni dopo il Tour, Gianni ottenne la prima vittoria alla Tre Valli che si svolse il 14 agosto 1965 sulla distanza di 274, 400 chilometri. La corsa doveva terminare sulla pista del velodromo Ganna – Stadio Ossola, però la pioggia obbligò lo staff Binda spostare l’arrivo sulla pista di atletica nel medesimo impianto. Si presentarono 4 fuggitivi a contendersi la vittoria e Gianni, che aveva al collo un fazzoletto, si aggiudicò lo sprint davanti a Dancelli, terzo Gimondi, quarto Italo Zilioli e dopo 24 “ Franco Cribiori conquistò la quinta posizione. Il vincitore del Tour era in terza posizione, le star in grande evidenza. Media di Gianni 37, 718 orari malgrado salite e pioggia. Bis di Gianni l’anno dopo in una Tre Valli di 278, 700 chilometri e 6 nobili fuggitivi protesi nello sprint per la vittoria. Il 7 agosto ’66 primo Motta a 38, 568 di media, 2° Zilioli, 3° Vito Taccone, 4°Dancelli, 5° Bitossi, 6° Flaviano Vicentini. A 1’45” arrivarono Passuello e Gimondi. Il ’66 è l’anno d’oro di Gianni col successo al Giro d’Italia e in altre classiche.
Anno 1967, Gianni in estate ha il dente avvelenato poiché la gamba dell’infortunio di due anni prima gli ha creato qualche problema e dopo un intervento riprende a gareggiare. Si sfoga nella “sua” Tre Valli , nell’occasione di 280, 800 chilometri. E’ la seconda gara per lunghezza in Italia, preceduto solo dalla Milano – Sanremo. Il 13 agosto ’67 Motta sempre con maglia della Molteni stacca tutti e si presenta al traguardo con 19” su Giorgio Zancanaro, 3° è Tom De Prà a 27”. Un Gianni irresistibile a 40, 435 di media.
Il poker lo centra nel 1970, altro anno difficile. All’inizio dell’estate Gianni che nel frattempo è passato alla Salvarani avverte disagi alla solita gamba. Si decide di operarlo per l’ennesima volta. Dopo l’intervento il corridore di Groppello d’Adda si prepara velocemente e vince il circuito di Urbisaglia e al Giro dell’Umbria. Arriva il 6 settembre 1970, giorno della Tre Valli, e Gianni ha uno standard di preparazione comunque inferiore a Eddy Merckx e tanti altri campioni al via. I chilometri da compiere sono “solo” 232 e il dato infonde fiducia a Gianni e allo staff Salvarani. E così Motta prende il via e sul Monte Cuvignone, punto nevralgico dell’edizione 1970, è l’unico a rimanere a ruota di Eddy Merckx, alfiere Faemino e Campione belga in carica. In cima transitano Eddy e Gianni, e dietro di loro con più di un minuto di ritardo ci sono Dancelli, Gimondi e altri. Sono tutti corridori di Formula 1 quelli che si contendono la vittoria. Il duo Merckx – Motta diventa imprendibile soprattutto per le trenate del belga, in forma smagliante. Gianni essendo alla ricerca della condizione dà pochi cambi nel fare l’andatura a Eddy. Però Motta arriva in rettilineo d’arrivo col fuoriclasse belga. In volata Gianni ha nettamente la meglio, la sua forza esplosiva prevale su un avversario corrucciato. E’ un poker indimenticabile. E’ vero, Eddy si è sobbarcato il lavoro maggiore, tuttavia quale altro corridore con preparazione relativa avrebbe resistito alla furia del belga sul Cuvignone per poi batterlo in volata e con una media finale di 40, 237 con tante salite ?
Quando Motta centra il poker lo studente Giuseppe Saronni non ha ancora iniziato la terza media alla scuola di Buscate. E non ha nemmeno 20 anni quando si aggiudica la sua prima Tre Valli Varesine. Anche la Tre Valli ’77 termina sulla pista di atletica leggera dello stadio Ossola anziché sulla pista ciclistica causa pioggia. Il neoprofessionista Saronni della Scic nel finale va in fuga con due corridori della Sanson, l’inglese Philip Edwards e Valerio Lualdi. Sono due gregari di Moser e possono fare leva sulla superiorità numerica. Ma su una pista di atletica seppur dalle curve pianeggianti e bagnate Saronni dimostra una scaltrezza nettamente superiore a quella del duo Sanson. Primo Saronni, 210 chilometri alla media di 38, 532, secondo Edwards, terzo Lualdi, e dopo 22” Giovanni Mantovani prevale nello sprint per la quarta posizione col laziale Franco Conti, papà di Valerio, attuale capitano della Corratec-Selle Italia. Mancano pochi giorni al Mondiale di San Cristobal dove Francesco Moser trionferà.
Cadrezzate è il feudo di Saronni. Le edizioni 19 79 e ’80 partono e terminano a Cadrezzate, e l’arrivo è su una rampa di 300 metri. Il 20 agosto ’79 a coronamento di 210 chilometri la corsa si risolve con lo sprint del nucleo battistrada. Saronni a 42, 855 di media prevale su Pierino Gavazzi, 3° è il nobilissimo Roger De Vlaemick, 4° Beppe Martinelli, 5° Francesco Moser, 6° Mantovani. Invece il 25 agosto ’80, nella Tre Valli di 222 chilometri, sprint vincente di Beppe in maglia da Campione d’Italia con scritta “Gis”, con Pierino Gavazzi sempre al secondo posto, Silvano Contini terzo, Leonardo Mazzantini quarto. Media di Beppe 41, 555.
Beppe riesce a centrare il poker nel 1988, terz’ultimo anno della sua carriera professionistica. Il 14 agosto ’88 la partenza è a Gallarate, l’arrivo a Varese in via Manin, di fianco a palasport e stadio di calcio. La distanza è di quelle maxi, 266 chilometri, e va scalata 9 volte la Ferrera di Cunardo. La temperatura è vicina ai 40° e ciò mitiga in parte il tenore agonistico. La vittoria se la contendono in volata una trentina di corridori e Saronni con maglia giallo-bianco-blu Del Tongo – Colnago piazza la botta vincente. Il rettilineo di via Manin del quartiere Masnago è in leggera salita e Beppe per scelta di tempo e del rapporto è più bravo di Guido Bontempi. Primo Saronni, media 37, 706, secondo “ciclone” Bontempi, 3° Gavazzi, 4° Stefano Colagè, 5° Francesco Cesarini. La gioia di Saronni è grande: anche lui è un re “pokerista” dell’amata Tre Valli.
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