Al velodromo Chris Hoy, davanti agli occhi di Chris Hoy, l'Italia porta a casa un altro argento paralimpico dopo quella di Claudia Cretti ieri nello scratch. Il tandem misto azzurro, con le coppie Chiara Colombo-Elena Bissolati e Stefano Meroni-Francesco Ceci (atleta normodotato davanti come guida, cieco o ipovedente dietro) si arrende solo nella finale per l'oro, vinta come da pronostico dalla Gran Bretagna.
L'Italia parte bene al primo giro, ma negli altri due Elizabeth Jordan-Amy Cole e Neil Fachie-Matthew Rotherham rispettano il copione: a una velocità media di 52,669 km/h completano la gara in nemmeno cinquanta secondi, 1.272 di vantaggio sui tandem italiani.
Terza medaglia del secondo metallo per i nostri colori della pista in questo Mondiale di Glasgow: la prima era arrivata dal quartetto di Ganna & co. e sempre più padroni del medagliere i britannici.
Nella precedente finalina per il terzo posto, bronzo per la Malesia: Suraiya Zamri e Farina Adnan, Hazwan Wahab e Adha Rasol hanno dato mezzo secondo abbondante agli Stati Uniti.
Il CT Perusini stila un bilancio: “Un mondiale altamente positivo. Abbiamo iniziato a lavorare sulla pista da neanche un anno e gli effetti sono evidenti. Non solo sono arrivati i risultati (oltre alle medaglie aggiungerei anche due quarti posti e diversi piazzamenti) ma sono cresciute anche le prestazioni dei singoli. Siamo senza dubbio la nazionale che è cresciuta di più.”
Estremamente soddisfatto anche il presidente Dagnoni: “Ci è mancato il titolo iridato, che la Cretti ha sfiorato in due specialità e che sicuramente sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma quanto abbiamo raccolto in questi giorni ci dice che stiamo lavorando bene e siamo sulla strada giusta. E’ ancora presto per festeggiare, perché i mondiali, anche per il settore paralimpico, non sono finiti, ma intanto godiamoci queste belle medaglie, dietro alle quali c’è una storia di grandi persone e atleti.”
Chiara Colombo, 19 anni, ha una malattia genetica degenerativa. La sua passione per la bici è cominciata a 6 anni, quando ha iniziato a correre in MTB, e ha dovuto smettere all’età di 10 anni. A gennaio ha avuto la possibilità di iniziare a correre con Elena Bissolati in strada, mentre a maggio hanno iniziato ad allenarsi su pista. Ha appena fatto la maturità al liceo economico sociale e si è subito dedicata alla bici. Lo scorso anno ha partecipato alla sua prima gara su strada. A settembre è stata contattata da Pierpaolo Addesi. Con Elena si trova benissimo, la considera una persona d’oro. Ha vinto il titolo italiano nel tandem su strada nel 2023 a Codogno, così come il fratello Fabio, che ha la stessa malattia di Chiara e corre con il tandem su strada insieme a Paolo Totò.
Federico Meroni, 36 anni, di Lurado d’Erba. Ipovedente per una retinopatia, una malattia degenerativa genetica che ha cominciato a dare i primi segni alle elementari. Fino alle scuole medie ha potuto girare in bici da solo, poi piano piano la vista si è affievolita e adesso è considerato legalmente non vedente. E’ funzionario, laureato in giurisprudenza e si occupa di tributi locali nel Comune di Erba. E’ figlio unico, famiglia mai legata al ciclismo ma la passione è nata grazie al padre 15 anni fa, che vedendolo intenzionato a fare sport ha portato a casa un tandem da passeggio/strada e ha cominciato i primi giri con lui e qualche amico. Piano piano sono arrivati dei piloti già avviati a fargli da guida, ha vinto 10 titoli italiani in questi anni nel paralimpico in varie discipline, soprattutto in pista nelle discipline veloci. Ha sfiorato più volte l’opportunità di entrare nel giro della Nazionale ma non ci era mai riuscito fino ad ora. Nel 2021 in allenamento in tandem con il padre ha avuto un brutto incidente, sono stati falciati da un’auto e il padre ha passato diverse settimane in coma. Da quel momento non ha voluto più saperne della strada e si è focalizzato solo sulla pista, nelle discipline veloci. A gennaio è arrivata la telefonata di Perusini che ha voluto fortemente costituire e potenziare il settore velocità nel tandem (km, sprint e team sprint), è stato accoppiato a Francesco Ceci. Hanno iniziato a lavorare a febbraio, questo è il primo palcoscenico internazionale per la coppia.
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