SERGIO, L'AMICO SPECIALE SCOPERTO GRAZIE ALL'AMORE PER LA BICICLETTA

TUTTOBICI | 31/07/2023 | 08:13
di Gian Paolo Porreca

Parlare di un amico di vita e di lavoro che non c’è più, non è mai banale, non è mai superfluo. Ma onorare poi qualcuno che singolarmente, nel tuo recinto di esistenza quotidiana, avresti trovato clamorosamente ed inattesa/mente speculare a te, e compagno dunque in parallelo metaforico di tante sensazioni sportive, questo poi di­venta una devozione, meglio una riconoscenza dovuta, sen­za limiti alla gratitudine.


Sergio, Sergio Giaquinto, scom­parso a metà giugno, uomo di studi giuridici e dirigente amministrativo dell’O­spedale Monaldi di Napoli, dove ambedue abbiamo trascorso quaranta anni di rigore e affetto per i pazienti e la sa­ni­tà pubblica di una città di­scontinua, era una persona speciale, e specialmente però. E non solo perché lui, pure da un quaderno minuto e preciso di revisione di bilancio, uomo colto, amava certo i boulevard di Parigi e le piramidi del­l’Egitto, così come i più segreti vicoli di Napoli in salita e in discesa, Napoli una città ab­bar­bicata alla collina, ma perché coltivava una passione putativa e mai abbastanza illuminata, lui così riservato, per il ciclismo.


E sono i modi infiniti delle affinità sentimentali che - non solo nel piccolo continente del ciclismo - sanno accendersi di una luce condivisa.
Aveva letto, allora, quando ci frequentavamo di rado, un giorno sul Mattino un mio ricordo di quelle Riunioni tipo Pista che si svolgevano a Napoli il 1° maggio, primissimi anni ’60, sul lungomare: era un plebiscito per la Festa del La­vo­ro, era un amarcord prediletto per me tuttora mai estinto, co­me lo è l’infanzia nel nome sa­cro del padre… Ebbene, una set­timana dopo mi arrivò quella sua prima telefonata, non di routine, sul numero interno il “258” del Reparto di Chirurgia Cardiovascolare, anni ’90, in cui non parlammo più aridamente di preventivi per la Sala Operatoria e di fili da ordinare… «Che bello quel tuo ricordo, Paolo, ma tu non sai di chi io ero parente, io so­no stato il nipote del Cavaliere Giuseppe Improta, il vicepresidente napoletano della UVI, che di quelle Riunioni era stato proprio l’ideatore e l’organizzatore...».

E da allora, dalla traccia remota su via Caraccio­lo di Maspes e Gaiar­do­ni, Gaignard e De Bakker, germogliò quella no­stra amicizia senza eguali. Un feeling che ripose senza riserve, sul lato minore del tavolo da scrivania, i documenti legali e le pratiche sindacali.

Aveva una passione ancora, da collezionista, per le piccole memorie, per gli album di figurine... E sono ancora così nella mia libreria, fra il Coppi di Ollivier e i Racconti di ciclismo di Brunamontini, le raccolte dei ciclisti Panini del  ’72 e ’73 che mi donò, per qualche onomastico, credo. Esco­no fuori dalle pagine e scivolano talora dagli spazi dedicati ancora Bolke e Kunde, Letort e Bracke, ma tornano subito al loro posto, come soldatini di servizio permanente, dopo aver preso un giro di luce.

La vita poi, e le passioni sarebbero andate come sono andate. Anche la mia vanagloria per il ciclismo olandese, su cui lui sorrideva. Ma un bel giorno, o solo un giorno come tanti, il mio ami­co Sergio seppe davvero superarsi. Era il 2013, Internet non era proprio esercizio routinario, stavo finendo il libro su Merckx, e mi arrovellavo a fatica su Pietro Scandelli, l’unico italiano della Faema che aveva corso e concluso con Ed­dy il Tour vittorioso del 1969. Quel Tour di enorme valore simbolico, dopo l’espulsione del campione belga dal Giro... «Che bello, chiedere un racconto a Scandelli, ma come potrei fare?», ne parlavo con lui. E detto fatto, lui na­po­letano ciclofilo e di parola, cinque minuti esatti, e guarda Sergio che mi richiama, dopo una ricerca senza prezzo se non l’affetto: «eccoti il numero fisso di Pietro Scandelli, trovatoooo. Chiamalo subito, aspetta una tua telefonata, lo fai felice, non pensava più che qualcuno potesse ricordarsi ancora di lui, e del Tour 1969. Ha un bar vicino Crema, lo sapevi?».

No, non lo sapevo. Co­me tante altre cose igno­ravo del tempo. E come non avrei conosciuto nella vita di Napoli e del ciclismo amici sinceri come Sergio Giaquinto. Che si firmava alla francese ‘Serge Jacqueent’, quan­do voleva privatamente e per cuore transalpino scrivere del ciclismo, con la fantasia al comando. Brindando a champagne.

da tuttoBICI di luglio

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il Consiglio della Lega del Ciclismo Professionistico si congratula con il presidente Roberto Pella, riconfermato nella giornata di ieri a Torino, per i prossimi cinque anni, nel ruolo di vicepresidente di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Durante la cerimonia, Pella,...


Si è svolta questa mattina al Centro Congressi di Riva del Garda l'Assemblea AIOCC, che riunisce gli organizzatori di gare ciclistiche da tutto il mondo. Oltre al presidente Christian Prudhomme, direttore del Tour de France, sono intervenuti anche il Presidente dell’UCI...


Novità in casa Team Biesse Carrera, florida realtà ciclistica bresciana che ha terminato da poche settimane un 2024 da protagonista tra la formazione Continental e l'intero vivaio sia maschile sia femminile. Il sodalizio ciclistico annuncia la nomina a presidente di...


La recedente modifica del codice della strada ha segnato un passaggio epico per chi pedala in Italia: il metro e mezzo per il sorpasso sicuro è finalmente legge. Si tratta di un traguardo importante perchè per la prima volta la misura...


Il fiorentino Saverio Metti, attuale presidente del Comitato Regionale Toscana di ciclismo, ha sciolto i dubbi e si presenterà quale candidato alla vice presidenza della Federazione Ciclistica Italiana, la cui assemblea elettiva delle società è fissata per domenica 19 gennaio...


Jonas Vingegaard al Giro? La porta resta aperta ma il campione danese ha ben chiaro che la poriorità per lui e per la Visma | Lease a Bike resta il Tour de France. In una intervista concessa all'emittente danese Tv2,...


Sergio Meris ha vinto un'appassionante corsa all'ultimo punto e meritato la vittoria nell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Jayco AlUla riservato agli Élite. Il 23enne bergamasco della MBH Bank Colpack Ballan CSB ha preceduto Nicolò Garibbo della Technipes InEmiliaRomagna, vincitore lo scorso...


Il 31 dicembre 2024 è il termine ultimo per tutte le associazioni sportive che dovranno, entro tale data, nominare un Responsabile Safeguarding con il compito di vigilare e prevenire abusi, violenze e discriminazioni.La disciplina, voluta dal CONI, è finalizzata a...


La Unibet Tietema Rocket, squadra Professional francese con radici olandesi, ha ingaggiato Giovanni Carboni. Il 29enne italiano di San Costanzo (Pesaro-Urbino), rilanciato quest'anno dalla formazione giapponese JCL Team UKYO di Alberto Volpi, è stato presentato dal nuovo team come una...


I guai finanziari sembrano davvero non finire mai per Bradley Wiggins. L’ex re del Tour è alle prese con debiti che continuano a crescere. La sua società - la Wiggins Rights Limited, che gestisce i marchi "Bradley Wiggins", "Wiggins" e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024