Succede solo al Tour de France: la diciannovesima tappa, ben più di 3.000 chilometri alle spalle, viene divorata a 48 km/h, con continui cambiamenti di situazione, mille attacchi che diventano impossibili da raccontare tutti, e un finale a tre che sul traguardo di Poligny, dopo 178 chilometri di corsa, ha regalato l'ultima emozione con la lunga attesa per il verdetto del fotofinish tra Kasper Asgreen (Soudal Quick Step) e Matej Mohoric (Bahrain Victorious) mentre Ben O'Connor (Ag2r Citroën) ha chiuso al terzo posto. Alla fine il verdetto è: vittoria per Matej Mohoric, che non è riuscito a trattenere le lacrime per l'emozione, per la vittoria e per il suo significato, tutta da dedicare a Mäder.
Terza vittoria in questo Tour per la formazione bahrenita, mentre Asgreen è andato letteralmente ad un soffio dal clamoroso bis in 24 ore. Il gruppo maglia gialla ha lottato per oltre cento chilometri, poi si è formata la fuga giusta e i big hanno alzato il piede dall'acceleratore arrivando a quasi 14 minuti.
LA CORSA - Ci vogliono 60 km perché il primo tentativo degno di nota abbia il - parziale - via libera: di forza vanno via Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep), Jack Haig (Bahrain Victorious), Nils Politt (Bora-hansgrohe), Mads Pedersen (Lidl Trek), Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty), Warren Barguil (Arkéa-Samsic) e Victor Campenaerts (Lotto Dstny), ma EF, Israel e Uno-X, rimaste fuori, hanno tirato a tutta, non lasciando mai più di 1'10" ai battistrada, che nel frattempo perdono Politt, vittima di una rottura di catena.
A 75 km dall'arrivo, dopo il traguardo volante di Ney, dal gruppo si sganciano 28 corridori che rapidamente si portano sugli 8 al comando. Ai piedi della decisiva Côte d'Ivory sono quindi arrivati in 36, vale a dire: Tiesj Benoot, Christophe Laporte (Jumbo-Visma), Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Julian Alaphilippe, Kasper Asgreen (Soudal-QuickStep), Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Lars Van den Berg (Groupama-FDJ), Alberto Bettiol, Neilson Powless (EF), Jack Haig, Matej Mohorič, Fred Wright (Bahrain Victorious), Marco Haller, Jordi Meeus (Bora-hansgrohe), Mads Pedersen (Lidl Trek), Ben O’Connor, Oliver Naesen (AG2R), Mathieu Van der Poel, Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty), Ion Izagirre (Cofidis), Simon Clarke, Hugo Houle, Krists Neilands, Corbin Strong (Israel-PremierTech), Luke Durbridge, Dylan Groenewegen, Luka Mezgec (Jayco AlUla), Warren Barguil (Arkéa-Samsic), Victor Campenaerts (Lotto Dstny), Jonas Abrahamsen, Anthon Charmig, Rasmus Tiller, Søren Wærenskjold (Uno-X), Daniel Oss e Anthony Turgis (TotalEnergies).
Campenaerts e Clarke provano ad anticipare la breve scalata, ma l'australiano è vittima di crampi, e Campenaerts viene ripreso e staccato dalla sparata di Asgreen, Mohorič e O'Connor, che trovano subito l'accordo per spingere al massimo fino al traguardo. Al loro inseguimento si lanciano Laporte, Trentin, Pidcock, Philipsen, Van der Poel, Mezgec, Zimmermann, Bettiol e Pedersen, che però non hanno abbastanza gambe per rientrare sullo scatenato trio al comando. È quindi volata a tre: O'Connor prova ad anticipare, Asgreen non si fa sorprendere e lancia la volata, ma Mohorič lancia il cuore oltre l'ostacolo e lo beffa per qualche centimetro. 8° per Bettiol, 9° Trentin.
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ORDINE D'ARRIVO
1. Matej Mohorič (Bahrain Victorious) in 3h31'02"
2. Kasper Asgreen (Soudal-QuickStep) s.t.
3. Ben O'Connor (AG2R Citroën) +04"
4. Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) +39"
5. Mads Pedersen (Lidl Trek) s.t.
6. Christophe Laporte (Jumbo-Visma) s.t.
7. Luka Mezgec (Jayco AlUla) s.t.
8. Alberto Bettiol (EF) s.t.
9. Matteo Trentin (UAE Team Emirates) s.t.
10. Tom Pidcock (Ineos Grenadiers) s.t.