«Questa la porto al nonno». L'abbiamo detto o pensato tutti, da bambini, dopo la prima gara, magari dopo la campestre della scuola o al termine del torneo di calcio della parrocchia, stringendo una piccola coppa o una medaglia fra le mani.
«Questa la porto al nonno». Se però il nonno non c'è più, se non hai nemmeno avuto la fortuna di conoscerlo, se il nonno si chiamava Franco e tu di cognome ti chiami Ballerini, beh, allora è tutto diverso, è un po' più speciale.
Quando si perde qualcuno che si ama profondamente, si è costretti ad imparare a vivere con la forza e l'amore che ci hanno lasciato. E anche se non l'hai conosciuto, sai che quello era tuo nonno, sai quello che ha lasciato, sai quanto era amato, sai...
È sempre delicato decidere di scrivere di bambini, lo facciamo solo dopo averne parlato con la famiglia e con Enrico Grimani, presidente del Team Bike Ballero.
Il bambino in questione si chiama Cristian, è il figlio di papà Gianmarco, primogenito di Franco e Sabrina Ballerini, e di mamma Lucrezia. Ieri ha vinto una coppa - non importa dove o come, alla sua età bisogna solo pensare a giocare - e subito dopo ha voluto portarla a nonno Franco. L'immagine di lui che pedala nel cimitero di Casalguidi per andare dal nonno Fraco si insinua nel cuore e non si stacca più. Resta lì.
Lo sport intreccia i destini di tantissime persone, talvolta li orienta, talvolta li scombussola. Ci troviamo a sfidare qualcosa che non volevamo per niente affrontare, a dover curare una lacrima e ciò che non volevamo subire. Il fato a volte ci scaraventa senza preavviso sulla strada, senza nemmeno chiederci il permesso.
Cristian ci dà una lezione di vita, suggerendoci in fin dei conti quanto sia importante giocare la partita che il destino ci ha messo davanti. In tutto ciò ci piace credere che la volontà, il ricordo di un uomo umile, straordinario, di un campione unico, prevalga sulla casualità della vita stessa. Cristian corre veloce, felice, consapevole di quanto sia importante questo regalo per il suo nonno. È l'ebrezza, il coraggio dell'intenzione, non sicuramente la certezza dell'esito, a rendere questo nipotino un piccolo eroe senza mantello.
Diciamo grazie alla famiglia Ballerini, a Sabrina, a Gianmarco e Lucrezia, a Enrico Grimani. Diciamo grazie a Cristian e a Franco.