Mauro Gianetti è il CEO della UAE Emirates e nella vittoria finale di questo Giro d’Italia ci crede veramente. La sua squadra ieri ha vinto con Joao Almeida sul monte Bondone e con i secondi d’abbuono, adesso è al secondo posto della classifica generale. Ma le soddisfazioni ci sono state anche con Ackermann e McNulty, che hanno rispettivamente vinto a Tortona e a Bergamo.
«Il bilancio è senza dubbio positivo – Ha detto Gianetti –, quella di ieri stata veramente una gran bella vittoria con un ottimo lavoro di squadra». Per alcuni la vittoria di Almeida sul Monte Bondone è stata una sorpresa, mentre Gianetti sapeva perfettamente che il giovane corridore portoghese avrebbe presto attaccato, conquistando una vittoria di tappa. «Per noi la vittoria di Joao non è stata assolutamente una sorpresa bensì una conferma. Siamo venuti al Giro puntando ad una top cinque oppure al podio, poi è logico che quando ottieni i risultati vuoi giocartela fino in fondo. Negli ultimi giorni Joao si è sentito meglio e si è ripreso perfettamente dalla bronchite che aveva avuto e aveva la voglia di attaccare appena si fosse presentata l’occasione e ieri è stato il suo giorno».
Il portoghese è stato bravo a giocarsi le sue carte e ha conquistato la vittoria in uno sprint a due con Thomas, che ha ripreso la maglia rosa di leader della corsa. «Joao ha avuto un ottimo supporto in particolare da Formolo, Ulissi e McNulty. E’ chiaro che per arrivare a Roma in maglia rosa mancano ancora delle giornate difficili, ma bisogna crederci e provarci ogni giorno. Abbiamo lo spazio per poterlo fare».
Gianetti crede nei suoi ragazzi e guardando quello che hanno fatto fino ad oggi è molto fiducioso in una possibile vittoria finale, anche se gli avversari non regaleranno nulla. «Stiamo interpretando questo Giro nella maniera ideale così come avevamo pianificato e siamo contenti. Abbiamo dimostrato di essere una squadra forte e completa grazie anche ai successi McNulty e Ackermann e dobbiamo solo continuare ad andare avanti come abbiamo sempre fatto».
Per il dirigente svizzero la vittoria arriva solo se si corre con testa e gambe ed è certo che questo è il modo in cui i suoi ragazzi stanno affrontando la corsa. Il freddo e le cadute non sono mancate e la UAE Emirates, quando c’è stato l’accorciamento della tappa con il Gran San Bernardo, ha preferito non entrare nel merito elle scelte, lasciando che le decisioni venissero stabilite insieme tra CPA e organizzatori. «Abbiamo preferito rimanere fuori dalle polemiche. Noi comunque non avevamo problemi ad affrontare la tappa così come era stata originariamente disegnata. I nostri corridori hanno superato bene il mal tempo, mentre hanno sofferto nelle tappe di Salerno e di Napoli a causa delle cadute. Quando ci sono degli incidenti in corsa lo stress sale e può diventare difficile da gestire».
Il team UAE Emirates sta puntando alla vittoria del Giro d’Italia con Almeida e poi ci sarà il Tour de France, dove la squadra sarà tutta al servizio di Pogacar. «Tadej si sta preparando, ma ancora non ha iniziato gli allenamenti su strada. E’ passato un mese dalla sua caduta e per il momento sta lavorando sui rulli, cammina e corre. Sta facendo anche degli esercizi, ma l’allenamento specifico per il Tour ancora non lo ha iniziato. Speriamo che possa cominciare presto e siamo molto fiduciosi. Tadej è un ragazzo serio e molto preparato e pensiamo che ci sia lo spazio necessario per arrivare a Tour nella giusta condizione».
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