La terza e ultima settimana di Giro d'Italia si apre con una tappa a cinque stelle, conque come i Gpm che si devono affrontare. La Sabbio-Chiese - Trento Monte Bondone misura 203 km e propone una prima parte lungo la costa del Lago di Garda, caratterizzata dalla presenza di oltre trenta gallerie di diversa lunghezza illuminate e ben pavimentate.
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Dopo Riva del Garda inizia la sequenza praticamente ininterrotta di salite che porta il dislivello totale della tappa sopra i 5000 m. Si scalano il Passo di Santa Barbara (12 km oltre l’8% medio), il Passo di Bordala (4.5 km al 7% circa) per entrare nella Valle dell’Adige e, superata Rovereto, in Vallarsa.
Si affronta quindi la salita di Matassone (circa 13 km al 5%) e immediatamente dopo quella di Serrada (17 km al 5.5%) per ritornare all’Adige attraverso Folgaria. Infine come ultima salita il Monte Bondone da Aldeno (20 km al 6.8% medio, 15% max).
UN OCCHIO AL TERRITORIO
Fortezza fino al 1400, poi santuario mariano: la Rocca di Sabbio Chiese ha una storia singolare ma continua a rappresentare il monumento di maggiore importanza del paese. Le sue vicende, gli affreschi cinquecenteschi e la posizione dominante sul paese e sulla Valle Sabbia ne fanno un riferimento obbligato per chiunque passi da queste parti. Ma non l’unico. Le chiese di Sabbio sono una rivelazione per le pitture che contengono, tutte datate dalla metà del 1400 ai primi anni del 1600 quando il paese ha vissuto un suo Rinascimento. Sono da vedere almeno la Parrocchiale di San Michele e la Chiesa di San Martino a Sabbio Sopra.
Tutti i paesi affacciati sulla sponda lombarda del Lago di Garda meriterebbero una sosta. Scegliamo Limone sul Garda, stretta intorno al romanico porticciolo ma che colpisce con la storica Limonaia Castel, dove vengono coltivati da oltre 300 anni i limoni più settentrionali d’Europa. I sapori sono protagonisti anche all’Oleificio, che racconta la storia della produzione olearia in zona, mentre il Museo dei Pescatori è stato allestito per tenere viva nella memoria la storia dei “vecchi mestieri”. Da qui parte anche la spettacolare Ciclovia che si dirige verso Riva del Garda superando i tratti più scoscesi della costa su passerelle a picco sul lago.
A Rovereto si va al MART, il museo di arte contemporanea con una notevolissima collezione permanente. La visita delle seconda città del Trentino continua alla Casa d’arte futurista Depero, nel Castello tardo medievale sede del Museo della Guerra e al sito paleontologico delle Orme dei dinosauri in località Lavini di Marco. Sul Bondone sono state scritte pagine indelebili della storia del Giro. Nell’attesa dei corridori si fa il pieno di bellezza nel Giardino Botanico alpino, oppure si sogna all’Osservatorio astronomico Terrazza delle stelle, interessante anche prima che calino le tenebre.
Trento dista appena una decina di chilometri e pretende attenzione. Che ricambia con la magnificenza del Duomo di San Vigilio e delle facciate affrescate dei palazzi cinquecenteschi, con le opere d’arte custodite al Castello del Buonconsiglio e il recente MUSE- Museo delle Scienze disegnato da Renzo Piano.
Un’escursione in Val di Non porta infine nel regno delle mele, una delle glorie agroalimentari del Trentino. Se gustate nel luogo dove sono cresciute sembrano ancora più buone, ma sarà anche curioso scoprire che Melinda ha scelto di stoccare e conservare i frutti raccolti in celle ipogee ricavate nelle gallerie di una miniera in disuso. Un metodo innovativo e, soprattutto, green.