Quello di campionato mondiale di Wollongong resterà l’ultimo traguardo tagliato da Jan Polanc nella sua carriera agonistico. E il trentesimo posto resterà l’ultimo risultato registrato nel suo carnet personale. Dopo la corsa iridata, i ritiri alla Coppa Bernocchi e al GranPiemonte. Dal 6 ottobre Jan Planc non ha più attaccato il numero sulla sua maglia e oggi a 31 anni lo sloveno annuncia il suo addio al ciclismo agonistico. La causa sono problemi di origine cardiaca.
«Innanzitutto vorrei ringraziare il team e tutti i medici coinvolti per tutto il loro supporto durante questo processo. Ci sono voluti molti controlli e follow-up e il team è stato al mio fianco e ha lavorato per trovare risposte e prendere le decisioni giuste. Un ringraziamento speciale anche alla mia famiglia e ai miei amici che mi sono stati vicini in questo periodo e mi hanno sempre sostenuto durante la mia carriera sia nei momenti belli che in quelli brutti.».
E ancora: «Ovviamente non è il modo in cui speravo di concludere la mia carriera di corridore, ma quando mi guardo indietro penso di essere molto felice. Sono stato nel ciclismo professionistico per 10 anni e con l'UAE Team Emirates fin dall'inizio della mia carriera e ho condiviso alcuni momenti fantastici con loro. Spero di continuare in questa famiglia, in qualche modo: non vedo l'ora che arrivi il futuro perché ci sono molte altre cose belle che stanno accadendo nella mia vita in questo momento e mi sono grato per questo e per tutto ciò che abbiamo già raggiunto».
L’annuncio arriva in pieno Giro d’Italia, la corsa nella quale Polanc ha ottenuto due delle sue vittorie più prestigiose: la tappa dell’Abetone nel 2015 e quella sull’Etna del 2017. E sempre al Giro è legata la soddisfazione di aver indossato per due giorni la maglia rosa nel 2019 dopo essere stato protagonista di una fuga a Pinerolo. Tra i suoi successi anche un titolo sloveno della crono e il Trofeo Liagueglia del 2022.
Aggiunge Mauro Gianetti, Team Principal & CEO della squadra emiratina: «Nel caso di Jan abbiamo passato molti mesi a chiedere consiglio al nostro team medico e ad alcuni dei migliori specialisti del mondo e alla fine abbiamo deciso che per la salute del corridore era meglio chiudere la carriera. Jan è stato una risorsa per il nostro team sin dall'inizio e siamo orgogliosi di ciò che ha ottenuto con noi nel corso degli anni. Il nostro team e la nostra organizzazione sono in continua espansione e speriamo di poter trovare un nuovo ruolo per Jan in futuro».
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