Con Davide Bais sono stati i protagonisti della Capua - Gran Sasso d'Italia, con il trentino della Eolo Kometa si sono giocati la vittoria: il ceco Karel Vacek e il lecchese Simone Petilli hanno completato il podio della settima tappa del Giro d’Italia.
Qualche minuto dopo l’arrivo il 22enne del Team Corratec – Selle, cresciuto ciclisticamente in Italia nella formazione orobica del Team Giorgi sottolinea con le parole ciò che esprime con gli occhi: «Anche se non ho vinto per me quella di oggi è una vittoria, non riesco ancora a capire bene quello che ho fatto. Sono stato chiamato all’ultimo momento per fare il Giro, nessuno può immaginare quanto sia importante per me questo giorno».
E ancora: «Da Juniores combattevo per la vittoria sfidando Remco, ho avuto un periodo difficile e nella scorsa stagione volevo smettere di correre ma poi ho deciso di fare ancora sacrifici e continuare a crederci. Anche oggi ho dato tutto quello che potevo, ho fatto un’impresa. Sapevo che Davide Bais era il più forte in un ipotetica volata, così ho provato l'allungo un paio di volte, ma non ci sono riuscito. Quando siamo arrivati allo sprint, ho accusato la fatica derivante dai miei due precedenti allunghi, e non sono riuscito a tenere la ruota di Davide».
Il 30enne della Intermarché - Circus – Wanty, cresciuto nella Capiaghese e nel Canturino, svela che la fuga era nei suoi piani fin da questa mattina: «Sapevo che la pioggia e i tanti chilometri avrebbero reso tutto più difficile, ho pensato che rimanendo con i migliori avrei avuto poche possibilità così sono andato in fuga per averne un po’ di più».
Poi fa un po’ di autocritica: «Ho sprecato forse un po’ troppe energie, comunque ci abbiamo provato, il Giro è ancora lungo e ci riproveremo. Oggi speravo che più corridori attaccassero insieme a noi, invece siamo partiti solo in quattro e poi siamo rimasti in ter. Da parte mia ho commesso degli errori, probabilmente mi sono fatto prendere dalla foga e dalla voglia di arrivare, ho tirato troppo e nell'ultimo chilometro ho pagato gli sforzi. Comunque complimenti ai due ragazzi che sono stati in fuga con me, abbiamo fatto davvero una grande corsa».
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