La terza tappa del Giro d'Italia porta il gruppo verso Sud con partenza da Vasto e traguardo a Melfi dopo 213 chilometri. È una tappa nettamente suddivisa in due parti: i primi 170 km sono pianeggianti, su strade larghe, in gran parte a scorrimento veloce, con poche curve e semicurve fino a raggiungere i Monti del Vulture dove il percorso cambia aspetto.
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Si scala il Valico dei Laghi di Monticchio (che conduce ai laghi omonimi, salita di 3ª categoria) su una strada più articolata con pendenze tra il 6 e il 7%. Breve discesa e seconda scalata per il Valico la Croce (4ª categoria) da cui si raggiunge Rionero in Vulture. Il tratto successivo, prevalentemente in discesa, presenta numerose curve con carreggiata normale fino a condurre all’abitato di Melfi.
Finale con la breve scalata al centro di Melfi per scendere verso la stazione dove si incontrano i consueti ostacoli alla circolazione (rotatorie, spartitraffico…) e risalire verso la zona di arrivo. Da segnalare nell’ultimo chilometro una breve discesa che conduce a una ampia curva che immette nel rettilineo in salita (circa 5%) di 350 m su asfalto (largh. 8 m).
UN OCCHIO AL TERRITORIO
Relax. Tanto ispira Palazzo d’Avalos, uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale abruzzese. Si trova nel centro storico di Vasto e dal suo spettacolare giardino napoletano si ammira in assoluta tranquillità il panorama sulla costa sottostante.
Il Palazzo ospita anche quattro musei: il Museo Archeologico, la Pinacoteca, la galleria di Arte contemporanea “Mediterranea” e il Museo del Costume Antico. E’ questo il miglior punto di partenza per scoprire una città che ha molto da mostrare, a cominciare dalle Terme Romane, con splendidi mosaici del II secolo d.C, dal Castello Caldoresco, una fortezza del 1427 con torri, bastioni e fossato e dalla Loggia Amblingh, altro magnifico belvedere sulla costa.Da una sorpresa all’altra. Termoli accoglie con una possente cinta muraria che protegge il nucleo originario della città, il Borgo antico costruito nel V secolo su un promontorio che scende a strapiombo sul mare. La passeggiata tra questi vicoli è emozionante, così come la visita del Castello Svevo o della Cattedrale di Santa Maria della Purificazione.
Ormai in vista dell’arrivo di tappa si sale ai Laghi di Monticchio, piccolo gioiello ambientale tra le montagne lucane. Circondati da fitte foreste si trovano entrambi all’interno del cratere del vulcano Vulture, ormai spento. Nel verde degli alberi che contornano il Lago Piccolo, spicca la sagoma bianca dell’Abbazia di San Michele Arcangelo. Poesia. Rapolla invita alla sosta con le sue cantine dell’Aglianico del Vulture DOCG e subito dopo ecco Melfi, oggi stella di prima grandezza dell’industria automobilistica, ma dalla storia lunga e prestigiosa.
La si vede da lontano, distesa ai piedi del Castello Normanno Svevo costruito sulla sommità di un colle. La meta, per tutti sono quelle mura e i tesori storici e archeologici che queste proteggono. Ma prima di varcare il portone d’ingresso ci si lascia stupire dal Duomo, costruito a partire dal 1055 e più volte rimaneggiato, che colpisce per le dimensioni e la ricchezza degli interni. Da vedere, a Melfi, anche il Palazzo del Vescovado, la Porta Venosina (una delle sei che in origine consentiva di entrare in città) e la chiesa rupestre di Santa Margherita.
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