Sembrano ragni giganteschi. Sono macchine pescatorie (la definizione è addirittura di Gabriele D’Annunzio). Si chiamano trabocchi. E sabato terranno a battesimo il Giro d’Italia 2023.
Alessandro Ricci, già valoroso promotore delle poesie nelle borracce (o meglio: borracce di poesia), ha scritto “Mare d’Abruzzo e trabocchi in bicicletta” (Ediciclo, 120 pagine, 14 euro), la prima guida che riunisce una rete di itinerari ciclabili lungo la costa abruzzese. Sette tappe brevi e facili: da Martinsicuro a Roseto (31,2 km), da Roseto a Marina di Città Sant’Angelo (19,5 km), da Marina di Città Sant’Angelo alla stazione FS di Tollo-Canosa Sannita (22,7 km), Pescara (27,9 km urbani), dalla stazione FS di Tollo-Canosa Sannita a Ortona-Lido Saraceni (9,93 km), da Ortona-Punta dell’Acquabella a Vasto-Punta Aderci-Punta Penna (35 km), da Vasto-Punta Penna a San Salvo Marina (15,5 km).
Fra natura e monumenti, dunque fra geografia e storia, ecco i trabocchi: 31 più i nove che si vedono dal Ponte del mare a Pescara più gli 11 caliscendi (o caliscinne) che si trovano nel porto vecchio di Giulianova, nonché nove gallerie (la più lunga di poco più di mezzo chilometro). La vocazione ittica dei trabocchi si è persa, adesso sono stati trasformati in ristoranti e trattorie, anche alla moda, ovviamente di pesce, ma continuano a punteggiare e caratterizzare la costa, nella loro semplicità primitiva e architettura scheletrica. E sui trabocchi da Fossacesia Marina a Ortona, sabato, con una tappa a cronometro di una ventina di chilometri, il Giro celebra la sua partenza numero 106.
Ricci descrive il percorso ciclabile lungo il mare d’Abruzzo, segnala murales e musei, indica chiese e conventi, introduce torri e ponti, racconta episodi e storie, suggerisce specialità e originalità locali. Ma quanto al mangiare e al dormire, meglio rivolgersi ad associazioni ed enti, esplorare siti o guardare cartelli. In luglio e agosto potrebbe essere difficile trovare posto, ma da settembre a giugno la costa è molto meno frequentata, e i prezzi – si sa – possono variare. La ciclovia è colorata - verde, ma anche blu, rosso e ocra -, sana, piatta, a due passi dal mare. E sta proprio in questo pedalare, che è quasi sguazzare e nuotare, il fascino irresistibile dei trabocchi.
Al Giro d’Italia il compito di lanciarli nel mondo con il ciclismo. A Ricci (e a Ediciclo) quello di frenarli, rallentarli, viverli in surplace, arricchirli e umanizzarli con la bicicletta.
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