Lunedi 5 giugno all'Hotel Country Club di Gragnano, nel corso della tradizionale cena di gala, saranno consegnate le Sfingi d'Oro 2023 ai personaggi dello sport. Spiccano già grandi adesioni alla manifestazione ideata e organizzata da Valter Nieri. Dopo qualche anno torna ad essere premiato anche il giornalismo sportivo e questo ripristino avviene tramite uno fra i suoi più autorevoli rappresentanti in Italia negli ultimi 50 anni: Alberto Cerruti, simbolo per decenni de La Gazzetta dello Sport, dove tutt'ora è collaboratore. La lunga carriera di Cerruti viene ricordata particolarmente per la sua sagacia e professionalità nel descrivere le vicende di otto campionati del mondo e sei campionati d'Europa di calcio.
Il ciclismo ha una lunga tradizione in questo Premio e non poteva mancare nemmeno quest'anno. Sarà a Lucca il primo dirigente della F.C.I. nazionale: il presidente Cordiano Dagnoni che, dopo essere stato eletto a febbraio 2021, ha raccolto tante soddisfazioni a livello olimpico e mondiale grazie ai numerosi successi degli azzurri, gli ultimi in ordine di tempo ad ottobre dello scorso anno quando a Saint-Quentin-en Yuelines l'Italia raccolse 7 medaglie ai mondiali su pista (4 d'oro e tre d'argento) fra le quali spicca il 5.o titolo in carriera nella gara ad inseguimento di Filippo Ganna che nell'occasione stabilì anche il nuovo record del mondo nella specialità. Dagnoni succede nella presidenza dopo 16 anni a Renato Di Rocco che ricevette la sfinge d'oro nell'edizione 2016. Uno fra i più grandi sostenitori di Dagnoni, anche nella sua recente elezione è sempre stato Ivano Fanini, patron di Amore e Vita ed amico di lunga data quando i suoi ciclisti gli erano avversari e gli contendevano i successi nei campionati mondiali su pista.
Ivano Fanini, che figura fra i primi soci onorari del Premio è stato artefice nel mettere in contatto Valter Nieri con un suo grande ex corridore: Gianbattista Baronchelli. Anche a quest'ultimo, tra l'altro un campione indimenticabile nella sua lunga carriera professionistica che va dal 1974 al 1989, andrà la sfinge d'oro coniata dall'artista lucchese Giampaolo Bianchi. Nelle memorie degli sportivi sono indimenticabili per il 2 volte vincitore del Giro di Lombardia e di 5 tappe al Giro d'Italia, i due secondi posti ottenuti rispettivamente nel 74 nell'anno del suo ingresso nel professionismo al Giro d'Italia vinto per soli 11 secondi di vantaggio su lui stesso da Eddy Merckx e dei mondiali in linea di Sallanches dell'80 quando fu l'ultimo a resistere all'azione di potenza di Bernard Hinault che si laureò campione del mondo. Baronchelli vinse la sua ultima corsa in carriera proprio in maglia Fanini imponendosi sul "San Luca" nella sua ultima scalata verso il podio prima di attaccare la bicicletta al chiodo.
Un Premio che si avvale di tanti soci onorari, fra i quali diversi collaborano in maniera attiva come Francesco Franceschini (presidente del Real Collegio di Lucca), Angelo Battaglia, Giovanni Lenci, Alessandro e Stefano Zanforlini, Mario Guidi, il giornalista Luca Tronchetti (amico da tanti anni di Alberto Cerruti), Pierluigi Poli, Antonio Torre, Umberto Stefani, Giuseppe Del Chiaro e tanti altri. Sono rinnovati i premi collaterali che verranno consegnati alla memoria di Aldo Biagini, Francesco Lombardi e Alfio Castiglioni. Per la prima volta sarà istituito un premio alla memoria dell'indimenticato allenatore Gigi Simoni, da sempre vicino a questo premio e la sua famiglia sarà presente come nelle precedenti edizioni. Infine il presidente onorario Stefano Gori dice: "Si sta allestendo un cast di grande livello per l'edizione di quest'anno. In questo Premio sono memorabili gli incontri con i grandi personaggi dello sport italiano e internazionale. Non dimenticherò mai quando sono venuti a ritirarlo Pietro Mennea, Felice Gimondi, Paolo Rossi, Eddy Merckx e Marcell Jacobs.".
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