Generalmente raccontare un tentativo di record dell’ora significa esaltare al massimo gli aspetti tecnici, dalle caratteristiche della bici compreso il rapporto usato fino a metodologie di preparazione e tipologia di abbigliamento. L’unico record dell’ora in cui l’ambiente storico ha prevalso sugli aspetti tecnici è quello di Fausto Coppi stabilito al Velodromo Vigorelli di Milano il 7 novembre 1942, durante la seconda guerra mondiale. Esattamente ottanta anni fa nei sessanta minuti il fantastico corridore alessandrino griffato Legnano percorse 45,798 chilometri.
Pensate che il 24 e 25 ottobre 1942 sulla città di Milano erano piovute tonnellate di bombe. Per questo motivo il 7 novembre ’42 le tribune del Vigorelli erano vuote. Il detentore del primato dell’ora era Maurice Archambaud, francese soprannominato “il nano” per la statura tutt’altro che elevata. Proprio al Vigorelli il francese noto per la maglia nera – non da ultimo in classifica generale, bensì del team – aveva percorso 45,767 chilometri in condizioni ideali, ovvero senza il rischio dei bombardamenti.
Il coraggioso Fausto Coppi, nato il 15 settembre 1919 a Castellania, tentò il record in condizioni proibitive. Nella stagione su strada 1942 Fausto aveva vinto solo il Campionato italiano. Logicamente di gare se ne svolsero poche, quindi nel ’42 Fausto non potè arricchire il palmares e raggiungere elevati standard di rendimento. Inoltre nel giugno di quell’anno si era fratturato una clavicola. Nella fase di ripresa graduale degli allenamenti causa razionamento dei carburanti Fausto non aveva potuto allenarsi dietro auto. Insomma, il ’42 sembrava tutto fuorchè l’anno ideale per cimentarsi nel tentativo di record. Fu soprattutto il massaggiatore Biagio Cavanna ad insistere affinchè Fausto accettasse di mettersi in gioco per il tentativo. Il massaggiatore altresì soprannominato “Orbo di Novi Ligure” aveva caldeggiato il tentativo ritenendolo buon sistema per allontanare dal Campionissimo il rischio della chiamata alle armi per la guerra.
La mattina del 7 novembre ’42 il Campionissimo raggiunse il Vigorelli in bici, partendo dalla sua Castellania: oltre 100 chilometri, un buon riscaldamento. L’orario del tentativo fu scelto in base alle minori probabilità di rischio. Il Prefetto disse che attorno alle 13,30 il pericolo di bombardamenti era minore, e così di decise di far partire il Campionissimo alle 14. Il sole illuminò il tentativo di Fausto assistito da pochi addetti ai lavori, in prevalenza dello staff Legnano. Coppi si presentò alla linea di partenza con la maglia sociale della Legnano color verde ramarro con bordi rossi. Era una maglia di lana, come i pantaloncini, e il casco aveva fettuccine di pelle imbottita: un aspetto decisamente francescano per semplicità del look e atteggiamenti . La sua bici pesava 7,500 chili e il massimo della tecnologia era rappresentato dai due tubolari, dalla leggerezza record: 110 grammi l’anteriore, 120 il posteriore.
Il Campionissimo soffrì molto nella prima parte, transitando ai 15 chilometri con un ritardo di 5”20 da Archambaud. Dopo 30 minuti Fausto aveva percorso 22 940 chilometri contro i 23, 007 di Maurice. Nella seconda parte venne fuori il Coppi fondista, capace di chiudere con una prestazione di 31 metri migliore rispetto ad Archambaud. Il Campionissimo aveva pedalato col 52 per 15, ovvero 7, 8 metri nell’arco della pedalata.
La pista magica aveva subito già prima del 1937 rattoppi e rifacimenti, e così nel 1948 venne rimisurata. Il record di Archambaud in base ai giri percorsi e all’interpolazione dei tempi nell’ultimo minuto diventò di 45,767 chilometri, e quello di Fausto 45,798.
Nel pomeriggio del 7 novembre ’42 ci fu poco tempo per festeggiare Fausto, la gente era sotto shock per la guerra. Coppi diventò recordman tuttavia in guerra alcuni mesi dopo ci andò comunque e lo fecero anche prigioniero. Senza gli anni persi per la guerra quante sarebbero state in più le vittorie del Campionissimo ?
Il record di Coppi venne migliorato sempre al Velodromo Vigorelli il 29 giugno 1956 dal francese Jacques Anquetil con 46,159. Anquetil benchè aiutato da miglior tecnologia, dalla preparazione specifica e senza il rischio delle bombe ottenne dunque una prestazione di soli 361 metri migliore rispetto a quella del Campionissimo. Attualmente il record dei 60 minuti lo detiene Filippo Ganna: 56, 792 chilometri. Ma è un’altra storia.