MONDIALI PISTA. VIVIANI SI CONFERMA IRIDATO DELLA GARA A ELIMINAZIONE. VIDEO

PISTA | 16/10/2022 | 16:48
di Fabio Perego

E l'Italia vola con Elia Viviani! L'azzurro chiude col botto i mondiali su pista a San Quentin en Yvelines, Francia. Medaglia d'oro per il secondo anno di fila nella gara a Eliminazione dove Viviani si conferma imbattibile. Grande prova quella del veronese che non molla mai le prime posizione fino a condurre in testa lo sprint finale in cui supera nettamente il neozelandese Corbin Strong, medaglia d'argento. Terzo posto e bronzo per l'inglese Ethan Vernon.


Il veronese lo aveva detto "correrò con tutta la rabbia che ho in corpo". Non gli era andato certo giù il 7° posto ottenuto ieri nell'Omnium. Subito dopo l'arrivo si è sciolto in un grande abbraccio con i compagni di nazionale, rimasti apposta per assistere anche alla sua gara, i fratelli e tutto lo staff. Assente solo Elena Cecchini, la fidanzata e presto sposa, impegnata in uno stage con il team. Gli amici, proprio per questo motivo gli hanno fatto trovare una maglietta celebrativa con la scritta "Da profeta in patria.. a profeta in gabbia". Tra le sorprese della serata ci sarà anche la festa di addio al celibato.


La corsa ha vissuto momenti veramente concitati che hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso. Lo stesso Viviani, che è giunto al traguardo con un'abrasione sul polpaccio destro, è entrato in contatto con gli avversari. Per lui un veloce stop per cambiare la bici e ripartenza con brivido.

"Non so se la bici avesse qualcosa, ma non potevo rischiare più perchè la mia corsa sarebbe finita. E' stato un mondiale più duro rispetto allo scorso anno, dove ho evitato anche un'altra caduta per pochissimo. Questa era la mia corsa, non potevo sbagliare".

L'azzurro rivive gli ultimi istanti di gara: "Volevo guadagnare in rettilineo, perchè la mia impressione era che in curva non si riuscisse a passare. Per questa ragione ho anticipato lo sprint, sorprendendo Strong. E' andata come pensavo. Finire così la stagione è veramente bello, volevo chiudere con una medaglia".

Viviani sottolinea la difficoltà di una sfida ad altissimo livello che chiude un anno tribolato in cui si sarebbe aspettato bel altri risultati. "La stagione su strada è stata negativa, avrei dovuto vincere delle corse di prima fascia, ma ci lavorerò. Ora ripartiamo da questa pista con obiettivo Parigi 2024, l'Italia conta su un grande gruppo".

Le parole di Marco Villa, sono piene di stima e riconoscenza verso il suo corridore e non solo. "Sono felice per Elia. Ieri ci era rimasto male per l'Omnium, ma oggi ha dimostrato di saperci fare, arrivando al top in questi eventi. Vincere o piazzarsi non è facile, in più ci avviciniamo alle qualifiche olimpiche e tutti portano i migliori. 2 su 2 al mondiale vuol dire esserci. Lui è un ragazzo speciale, un pilastro del gruppo, lo si è visto dalla festa che ha ricevuto dai compagni. Sono cresciuto come tecnico con lui e spero che pure lui sia cresciuto con me. Oggi finalmente l'ho visto vincere al Mondiale perchè nel 2021 io ero in Grecia per la premiazione del quartetto. Oggi ho chiuso un cerchio. Sono emozionato per le vittorie e per il gruppo. Non cambierei nessuno di loro".

Ad applaudire gli azzurri anche Cordiano Dagnoni, presidente FCI, con il Segretario Generale, Marcello Tolu. "Chiudiamo la rassegna iridata come l'avevamo iniziata, con l'inno di Mameli. - le parole del numero uno federale - Oltre ai risultati (Viviani, i quartetti, Martina Fidanza, Rachele Barbieri, il record di Ganna e Milan) voglio ricordare l'impegno di tutti gli azzurri. Insomma una grande soddisfazione per la Federazione e siamo confidenti di aver svolto un grande lavoro. In Nazionale si respira serenità". Tornando a Viviani: "Lo conosco da sempre, era un professionista già da ragazzino. In una gara complessa come l'eliminazione ha messo insieme forza e destrezza. Ci troviamo in un velodromo che ospiterà le Olimpiadi di Parigi 2024, ma noi guardiamo già oltre a Los Angeles 2028 e stiamo facendo crescere il gruppo della velocità"

Corsa a punti: Generosa pure la prova di Silvia Zanardi, la piacentina ha gareggiato in modo spavaldo, a tratti spettacolare. Oro per Neah Evans (Gbr), argento alla danese Julie Leth, bronzo alla statunitense Jennifer Valente. Giù dal podio un’altra grande protagonista della corsa, Lotte Kopecky, che più volte ha avviato azioni potenti per guadagnare il giro. La belga finisce solo quarta ed è probabilmente la grande sconfitta di giornata.

"Mi manca un pizzico di esperienza e devo cercare di correre meglio. Sicuramente ho dato tutto, rimanendo in corsa fino a 5 giri dalla fine. Avrei dovuto sfruttare meglio il lavoro altrui, un appunto fatto anche dai CT" dichiara Zanardi.

 

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COMMENTI
Bravo Viviani
16 ottobre 2022 17:51 marco1970
Adesso stai vicino al telefono che ti chiameranno il presidente Mattarella o il capo del governo Draghi.

Che campioni!
16 ottobre 2022 18:38 italia
Che campioni abbiamo! Elia campione d'Europa , olimpico, del mondo! Siamo tornati ai vertici nonostante impianti scassati! E' questa la vera italia che con abnegazione e sacrificio, pedalando sempre con vento contrario, da lustro al tricolore!

abnegazione , sacrificio ?
17 ottobre 2022 06:53 kristi
ma ??? e i coefficenti di aeropenetrazione portante applicati ai coefficienti prestazionali applicati al dinamismo centrifugo della rotazione ????....si scherza sig italia non si offenda eh ;)

Viviani
17 ottobre 2022 11:20 Stef83
Però non leggo i commenti dei soliti criticoni nei confronti degli italiani..... GRANDE ELIA, come tutti gli atleti ITALIANI

X kristi
17 ottobre 2022 13:12 italia
Il concetto di sacrificio ed abnegazione (distinto dal concetto di fatica che è espressione dell’atto sportivo in se concetto per me ormai desueto), ha un valore sociale vuol dire in sostanza nel caso specifico di Elia e degli atleti italiani, che nonostante che lo stato titolare del tricolore, per il ciclismo su pista poco o fa niente (in particolare i velodromi sono scarsi e l’unico velodromo degno di questo nome vuoi per un motivo o per un altro è spesso in manutenzione), in virtù del loro impegno ( mi ricordo che per un pò di tempo gli atleti dovevano andare in svizzera ad allenarsi.) gli atleti riescono a far sventolare la bandiera.
E anche, faccio un piccolissima polemica, non ne ricevono l’apprezzamento dai mass-media e dalle istituzioni per un italiano con la maglia iridata con il tricolore e l’inno. Anche dobbiamo quasi ringraziare delle mezze pagine riservate dai giornali sportivi e dai mini trafiletti se ci sono sui giornali.
Il concetto di coefficienti di penetrazione aerodinamica e similiari centra relativamente con la prestazione di Elia nell’eliminazione; è più proprio nelle prestazioni individuali cronometriche.
Il mio interesse per le questi argomenti sono dati dal fatto che sono titolare di circa 10 brevetti industriali in tema di propulsione integrale sulle bici e sulle cyclette, che purtroppo non hanno avuto riscontro nelle aziende; attualmente sto testando una particolare sostanza che potrebbe influire sulle prestazioni ( e penso che questa sia già in uso a certi “campioni” in quanto dai primi riscontri ho trovato delle sorprendenti analogie con un ciclista celebrato. Ovviamente sono delle impressioni mie e per avere un qualche valore devono essere confermate da esperti
Non mi offendo per queste sue asserzioni e anche apprezzo il tono delicato con le quale le ha poste.
Concludendo mi sembra che era meglio che stavo come lei in quanto ho speso circa 5.000 euro per i brevetti ( tasse rinnovi, attrezzatue , viaggi per cercare i pezzi, per appuntamenti con ditte, telefonate, raccomandate ….) e circa 1000 euro per la sostanza di cui sopra (analisi bimestrali, acquisto, .. studi ..); a quest’ora avrei avuto una bella bici in vece di cercare con pezzi di seconda mano.
Con la presente le invio cordiali saluti e a Elia un ringraziamento per le emozioni che ci ha dato.

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