Ho sempre pensato che esista una sacralità laica dell’evento. Arrivo a pensare che nel giorno della Sanremo o della Roubaix, così come per il Fiandre, la Liegi e il Lombardia le gare giovanili o non vengano disputate o debbano terminare ad un'ora che consenta a tutti i partecipanti di rincasare in tempo per assistere all’evento in questione. Lo stesso vale per il Mondiale e se fosse per me, nelle tre settimane di Giro Tour e Vuelta non metterei nessuna corsa in concomitanza, pur sapendo che questo renderebbe quasi impossibile redigere dei calendari ormai zeppi di corse e corsette.
Insomma, i grandi eventi devono essere considerati tali e come tali protetti e proposti. Oggi, Pier Bergonzi, vice-direttore di Gazzetta e direttore di SportWeek ha messo in dito nella piaga, che è poi data dalla data del record dell’ora fissata per il nostro Filippo Ganna: sabato 8 ottobre, nel giorno del Giro di Lombardia. Una delle cinque prove “Monumento”, una delle corse che dovrebbe essere protette come il patrimonio di tutti. È chiaro che tutto debba collimare, tutto debba essere preso in considerazione, ma un briciolo di attenzione e rispetto. Non si chiede la luna, ma semplicemente un’attenzione nei confronti del Lombardia e di chi lo corre, ma anche di Filippo Ganna e di chi si adopera per metterlo nelle condizioni di dare l’assalto al record dell’ora. Basta solo un po’ di buon senso e un minuto, per cambiare le cose.