«Vogliamo riportare l'Italia nel World Tour». All'alba dei suoi ottant'anni, festeggiati un mese fa, Bruno Reverberi continua a fare ciò che ha fatto in un'intera vita di ciclismo: guardare avanti. Dal nobile scenario di Cortina, il manager reggiano allunga lo sguardo su un progetto che ha tutta l'aria di essere un salvagente per questa povera Italia del pedale, orfana di squadroni e soprattutto di corridori: rientrare nell'elite della bici. Lo fa annunciando il matrimonio con la Green Project Agency, società veneta che opera nel settore dell'energia pulita e del risparmio energetico, già sponsor del Venezia calcio: dovrebbe essere la spinta decisiva per consentire alla Bardiani Csf Faizanè di restituire alla Patria nel giro di poco tempo un team di livello internazionale.
Più che un salto di qualità, è una svolta, non solo per il team che da sempre lavora sullo sviluppo dei giovani: in uno sport come quello italiano, dove la parola 'progetto' serve soprattutto a riempirsi la bocca, questo ha tutta l'aria di esserlo davvero. Con Green Project, che già nel nome sposa due concetti coltivati con successo da oltre un decennio dagli storici sponsor Bardiani e Csf, c'è un accordo di cinque anni, con il budget di partenza raddoppiato rispetto a quello attuale e la possibilità di aumentarlo nel caso si presentasse l'occasione di investire su corridori di talento. All'obiettivo della continuità si sono adattati tutti i partner attuali, convinti che il lavoro sul lungo periodo possa dare frutti anche nel ciclismo.
«Il nostro progetto non cambia, ma si rinnova con maggior forza. I nostri principi restano quelli di sempre, dare spazio e opportunità di crescita ai giovani: lo abbiamo fatto con Colbrelli, Ciccone e Zana di recente, l'obiettivo è scoprirne altri e farli diventare atleti vincenti, col vantaggio di poterli mantenere in organico e costruire su di loro una squadra di riferimento per il ciclismo italiano. Sbarcare nel World Tour? È un proposito che condividiamo con gli sponsor, ma non a tutti i costi», racconta Bruno Reverberi, mostrando in anteprima la nuova divisa interamente verde a una platea di quasi 200 agenti commerciali della Green Project, ospiti di una convention all'ombra delle Tofane.
«Con questo nuovo arrivo possiamo rafforzare il nostro progetto giovani, che già comprende i migliori juniores italiani e quest'anno ci ha permesso di schierarli anche in gare World Tour, consentendo loro di crescere mostrando il loro talento, correndo da leader e non solo da gregari, come capita invece a chi emigra in team stranieri. Riuscire a farli crescere qui sarà un vantaggio per il nostro team e anche per il nostro ciclismo», aggiunge Roberto Reverberi, guardando con soddisfazione al lavoro svolto nell'ultimo decennio con l'appoggio fondamentale della Bardiani e della Csf.
Diventare la squadra di riferimento per il ciclismo italiano: è il primo obiettivo della Green Project Bardiani Csf Faizanè, da modellare sull'esempio dell'Alpecin diventata grande intorno a un campione come Van der Poel, ma non solo lui. «La nostra azienda investe sull'efficientamento energetico, puntando a far risparmiare le famiglie attraverso un consumo minore di gas e luce, migliorando le prestazioni energetiche degli impianti delle abitazioni e sfruttando le più avanzate tecnologie per la produzione di energia pulita. Esser qui dopo aver iniziato sei anni fa in uno scantinato mi emoziona, amo il ciclismo da sempre, lo considero un ambiente pulito e fresco: a un’azienda giovane come la nostra darà più visibilità rispetto al calcio e l’aiuterà a crescere perché ci porterà sulle strade di tutta Italia. Vogliamo contribuire alla crescita di nuovi campioni del ciclismo perchè crediamo nei giovani, abbiamo accanto le migliori professionalità delle due ruote, se potessi scegliere un corridore da mettere in squadra dico Pogacar, mi piace tanto anche come persona», il messaggio di Tommaso Giuliano, trentenne ceo di Green Project Agency, ciclista praticante con una vaga somiglianza con Colbrelli, all'alba di un viaggio che di qui a cinque anni potrebbe riportare l'Italia della bici al livello più alto: come da troppi anni ormai non accade.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.