PARLA DAGNONI. «HO SBAGLIATO? NI' E A BUGNO VOLEVO DARE QUELLO CHE GLI SPETTA»

ESCLUSIVO | 02/09/2022 | 08:00
di Pier Augusto Stagi

L’apparenza inganna dalle parti dello stadio Olimpico, dove regna la pace, nonostante il cielo minacci pioggia. Il cielo color pastello di Roma è un dolce ricordo, in questa estate che sta evaporando lentamente.


L’apparenza inganna, perché nonostante attorno allo stadio olimpico regni la pace, nelle stanze federali l’atmosfera è pesante. Da giorni il presidente Cordiano Dagnoni - dal febbraio 2021 a capo della Federciclismo -  è in mezzo alla tempesta per i 106.000 euro di provvigioni che dovevano essere liquidati a una società irlandese per pagare alcune mediazioni. A côté c’è anche la questione legata a Norma Gimondi, vice-presidente dimissionaria, figlia di cotanto padre, che sarebbe stata aggredita verbalmente da un consigliere federale e starebbe valutando di adire le vie legali per quanto accaduto e di cui – oltre al caso provvigioni – si sta occupando da giorni “La Gazzetta dello Sport”.


Per la cronaca la vicenda parte il 4 agosto scorso: ai consiglieri federali viene inviato per approvazione il verbale del 18 giugno dove compare come d’incanto il punto 3.6 mai discusso in Consiglio e che prevede un contratto di procacciamento di sponsor con la società irlandese Reiwa Management Limited e una provvigione da corrispondere di 106 mila euro. Il vice-presidente Norma Gimondi si avvede di questo inserimento e chiede spiegazioni nel consiglio federale del 27 agosto, nel quale viene duramente criticata dal consigliere Gianantonio Crisafulli. La Gimondi si dimette. La Federciclismo si trincera dietro ad un silenzio assordante, fin quando l’altra sera (alle 21.30, ndr), dirama un comunicato nel quale si parla di «errore di un funzionario» nel redigere il verbale del 18 giugno e nel quale «erroneamente inseriva il nominativo della Reiwa come soggetto al quale erogare le provvigioni di sponsorizzazione». Infine, fa anche quattro nomi di persone ai quali sarebbero dovute andare le provvigioni in questione. Nel frattempo, l’altro giorno, il numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò invita Dagnoni a chiarire. “tuttobiciweb.it” viene invitato a Roma e in questo clima e con queste premesse, ci troviamo al cospetto del presidente Cordiano Dagnoni e del Segretario Generale Marcello Tolu.

Presidente, perché non parlare prima?
«Perché di fatto non c’era niente da spiegare, ma noi abbiamo sempre voluto condividere tutto con il Consiglio e di conseguenza dopo quello celebrato il 6 agosto scorso, tutto doveva restare con un nulla di fatto, dandoci appuntamento a dopo le vacanze. Ci siamo trovati il 27 e in quell’occasione abbiamo chiarito che nulla era stato fatto e nessun accordo era stato preso con alcuna società».

Certo, adesso, ma il 18 agosto, quando scoppia il caso sollevato da un sito specializzato (ciclismoweb.net, ndr), si poteva dire immediatamente che con quella società irlandese non c’era nulla in essere e le provvigioni sarebbero state pagate regolarmente, ma in Italia.
«Io in quel momento non avevo avuto modo di confrontarmi con nessuno visto che eravamo in piene vacanze estive e con gli Europei di Monaco di Baviera in pieno svolgimento. Poi siamo arrivati al consiglio federale del 27 dove abbiamo comunicato che nulla era in essere».

Il 23 agosto arrivano le smentite: la Enervit Spa, che sostiene di aver stipulato contratti solo con la Federazione senza intermediari. La stessa Reiwa dice di non avere intese con voi e, infine, la stessa Federciclismo conferma che nulla è stato siglato. Piccolo problema, il giorno dopo al “Corriere della Sera”, lei dice testualmente: “In realtà lo sponsor TCI mi è stato presentato da un amico. Invece di dare la provvigione direttamente a lui, ho chiesto alla Reiwa di produrre fattura unica a noi e di distribuire i soldi ai procacciatori. Loro magari di mestiere fanno i salumieri, non gli intermediari, e la fattura non la possono fare”. Non proprio una bella uscita... prima smentisce contatti con la Reiwa, poi li richiama in causa.
«Era un modo per far capire cosa avremmo voluto fare, ma che non è mai stato fatto perché con questa società non è stato chiuso alcun rapporto. Ribadisco, non c’è mai stato nessun contratto, non c’è mai stata una delibera firmata o ratificata e assolutamente non ci sono mai stati pagamenti».

Sarò pedante e me ne scuso, ma poteva essere chiarita immediatamente questa cosa.
«In questo periodo ci può essere stato un lassismo comunicativo, che a noi ha danneggiato dal punto di vista dell’immagine e ha consentito a tanti di costruire giorno dopo giorno articoli basati sul nulla».

Gianni Bugno ha ripetuto più volte di essere stato lui a suggerire all’onorevole Gianfranco Librandi (proprietario della TCI, leader mondiale nella produzione di led, che a sua volta ha confermato di essere stato convinto dal due volte campione del mondo, ndr) la sponsorizzazione alla nazionale e di non essere stato nemmeno invitato alla conferenza stampa. Lei ha sostenuto a più riprese che Bugno, invece, con Librandi non c’entrava nulla e che la TCI l’ha intercetta direttamente lei grazie ad un suo amico. Perché l’altro ieri ha convocato nei suoi uffici Bugno? Perché gli ha offerto le provvigioni per una cosa che lei ha sostenuto fino a ieri di non dovergli corrispondere?
«Questo lo dice lei! Confermo, ho visto Gianni per dirgli che la verità è una sola. Gianni Monti – il mio intermediario - viene a trovarmi e mi dice: Beppe Sala è candidato a Milano e Gianfranco Librandi vuole dargli una mano, ma vorrebbe inserire in squadra uno sportivo. Io gli suggerisco Gianni Bugno, che da sempre è di centrosinistra. Chiamo Gianni (Bugno, ndr) e gli chiedo se gli può interessare e lui mi dà il suo assenso. Si conoscono e inizia la campagna elettore. Dopo di che Gianni, venendo a conoscenza della passione di Librandi per il nostro sport, gli consiglia di entrare nel ciclismo con la Federciclismo. Questo è quanto».

Bene, ma perché allora corrispondere le provvigioni al signor Monti, quando l’accordo lo fa Bugno?
«Perché su questo progetto ci lavorano entrambi: Monti presenta Librandi a me e io presento Librandi a Gianni. Bugno poi veicola la sponsorizzazione a noi. Difatti io ho detto a Monti: con Gianni Bugno ti metti d’accordo tu? E così, quando Gianni ha manifestato il suo disappunto, l’ho contattato l’altro ieri per dirgli: hai la partita iva? Lui mi ha detto di sì, ma nonostante lamenti di aver dato un contributo e rivendichi di aver tirato una bella volata, adesso per principio mi ha detto che non vuole più niente».

Non è stato nemmeno invitato alla conferenza stampa…
«Di questo mi sono scusato personalmente».

È cosciente del fatto che in tutta questa vicenda ci sono tanti pasticci?
«Si, nì, fino ad un certo punto. Le dico sinceramente che mi risulta anche difficile continuare a dover dare spiegazioni di qualche “technicality” che sono all’interno del nostro consiglio. Quando si dice: i tesserati devono sapere… ma questo è un discorso commerciale e non capisco che spiegazioni devo dare».

Ma la Federazione ciclistica non è cosa sua: è di tutti. Gestisce soldi pubblici, anche se trovati da lei o da dei suoi collaboratori.
«Se mi sta accusando di non essere stato tempestivo, le posso dare ragione, ma nel caso specifico siamo tranquilli perché noi come Federazione siamo trasparenti come pochi, tanto da avere la media di un consiglio al mese, mentre in passato facevano quattro, massimo cinque consigli all’anno. Qualcuno come battuta, visto che erroneamente nel verbale è stato trascritto il nome di una società, dice che siamo la Federazione dell’erroneamente: forse sì, visto che erroneamente abbiamo aumentato le sponsorizzazioni per più di un milione, forse erroneamente abbiamo aumentato il capitale della federazione e sempre erroneamente abbiamo vinto fin qui 95 medaglie. Quando si lavora si sbaglia, l’importante è non commettere più gli stessi errori».

Io le auguro che di errori non ne faccia più.
«Se me lo consente è stato montato un cinema su un peccato veniale: qui si parla più di forma che di sostanza».

Però, oltre a questa magagna fiscale-amministrativa, ce n’è una di genere. Norma Gimondi, che ha sollevato il problema dell’aggiunta nel verbale, è stata apostrofata come ignorante da un consigliere federale.
«Ho letto sui giornali che è stata aggredita e non è così. I toni erano critici, ma lei ha avuto modo di sentire e vedere il punto incriminato e non c’è alcun passo in cui si sottolinea che è donna. Non ho trovato niente di sessista o di discriminatorio. Le ho fatto vedere il video. Io e il segretario generale abbiamo rincorso Norma, le ho chiesto di restare. Mi sono scusato a nome di tutti, l’ho cercata e invitata anche ad una premiazione per poterle parlare a quattr'occhi, ma lei non mi ha più nemmeno risposto. A quel punto le ho inviato un messaggino di scuse e grande vicinanza».

Qual è il suo stato d’animo in questo momento?
«Di grande sconforto, perché io ormai dedico tutta la mia vita a questa mission. Vede che mi sta venendo la pelle d’oca, perché le assicuro che io ci metto il cuore e la passione. In queste ultime settimane ho ricevuto messaggi di solidarietà da parte di tutti, soprattutto dei tecnici. Tutti mi sono vicini e i risultati lo dimostrano e le giuro che questa cosa mi fa davvero male (e mentre lo dice la voce si rompe per l’emozione, ndr). Sto mettendo passione e impegno, tutto quello che ho racimolato nella mia vita professionale e non trovo giusto che sia giudicato per delle cose inesistenti, solo perché c’è un disegno dietro che vuole screditare il nostro lavoro: questa cosa mi addolora oltremodo».

Quando pensa d’incontrare il presidente Malagò?
«L’ho sentito e mi fa piacere che nelle sue dichiarazioni abbia confermato qual è lo stato di salute della nostra Federazione dal punto di vista dei conti, della gestione e dei risultati. Per cui non voglio assillarlo, so che ha fiducia e quando lui vorrà lo incontrerò. In ogni caso il 15 avrò il consiglio nazionale del Coni e lì lo vedrò sicuramente. In quell’occasione spero di poter parlare con assoluta tranquillità anche con Norma Gimondi».

Hanno chiesto anche le sue dimissioni: ci pensa?
«E perché mai? Chi chiede queste cose non ha la minima idea di cosa voglia dire dirigere una Federazione e non ha nessun titolo per poter fare una richiesta del genere. Le dimissioni si chiedono se ci sono degli illeciti, non per qualcosa di basato sul nulla. Queste persone un giorno dovranno chiedermi scusa».

 

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COMMENTI
VERGOGNOSO
2 settembre 2022 11:43 Xergio
Deve solo dimettersi, immediatamente,
Lui e i suoi degni compari e poi che la giustizia faccia il suo corso.

Bugno e Dagnoni
2 settembre 2022 12:25 Plinio di Lato
Bugno aveva sostenuto molto apertamente la candidatura di Dagnoni per la presidenza FCI. Probabile che Dagnoni volesse sdebitarsi a prescindere da tutto. Visto come sono emerse le cose bene fa Bugno a ritrarsi dalla faccenda e prendere le distanze: il discredito di una persona perbene come Bugno, è dietro l'angolo.

Bugno
2 settembre 2022 12:36 Albertone
Giustamente bisognerebbe anche fare un'intervista a Bugno, per sentire anche la sua piena versione

Dagnoni
2 settembre 2022 12:57 Anbronte
Ma questo personaggio crede che siamo tutti scemi? Oltretutto difende a spada tratta Crisafulli, praticamente dà dell' ignorante a Norma Gimondi. Patetico.
Si vanta dei risultati, che comunque non arrivano dalla sua presidenza.

Vergognoso è poco
2 settembre 2022 13:00 emmemme68
Quindi ora si occupa anche di politica e a comando propone questo o quello. Scan - da - lo - so. E non ammette nulla di veramente sbagliato quel suo "ni" è osceno. Per non parlare del suo "nulla dire" nei confronti di chi ha offeso Norma Gimondi. Papà Mario si starà rigirando nella tomba.

Fossi stato...
2 settembre 2022 13:20 Andrella73
fossi stato io ad intervistare Dagnoni gli avrei chiesto cosa sarebbe successo se la Gimondi non si fosse accorta del punto 3.6???? Il contratto con Reiwa sarebbe stato sottoscritto e le provvigioni liquidate e spartite tra questi farfuglioni!!! Questo è quanto! Punto e basta non c'è altro da dire

Io li...
2 settembre 2022 13:22 Andrella73
Io li mandarei a casa tutti e aprirei una bella inchiesta, e tirerei in causa anche la guardia di finanza visto che questi salumieri non potrebbero ricevere provvigioni e chi le voleva pagare lo sapeva

106.000 euro per una consulenza
2 settembre 2022 14:02 comodi70
Francamente sapendo in che miseria naviga il nostro ciclismo mi sembra eticamente grave e immotivato.

Tutte Balle
2 settembre 2022 14:23 paree
Ogni giorno ne inventa una,deve fare solo una cosa :andarsene a casa lui e i suoi loschi compari.
BASTA BALLE

Dagnoni
2 settembre 2022 15:31 Anbronte
Concordo pienamente con il commento di Andreella 73, se la Dott.ssa Gimondi non si fosse accorta tutti avrebbero votato e nessuno si sarebbe accorto di niente,
Aspettiamo con " ansia" la replica di Crisafulli, perché l ignorante non è sicuramente la Gimondi

Consiglio Federale e Consigli Regionali e Provinciali
2 settembre 2022 15:34 angelofrancini
Leggo molti commenti e, sempre più spesso, percepisco che a molti sfugga un determinante fattore creando grande confusione di idee.
Il Consiglio Federale di una qualsiasi Federazione, che la legge statale definisce “associazione con personalità giuridica di diritto privato”, nella sostanza è il Consiglio d’Amministrazione della stessa associazione.
Nel suo funzionamento amministrativo è equiparabile ad un Consiglio Comunale: ove vi è la Giunta (in federazione il Co0nsiglio di Presidenza) ed il Consiglio comunale (in federazione il Consiglio federale) e, anche vi è il Segretario.
Ora molti confondono l’aspetto di indirizzo sportivo del Consiglio Federale, che per certi aspetti è paragonabile a quello che viene svolto nei Comitati regionali e provinciali, con quello di carattere amministrativo che invece in una Federazione è riservato esclusivamente solo a questo Organo.
Questa non chiarezza del ruolo ricoperto genera una confusione che coinvolge anche molti dei componenti dell’attuale Consiglio federale, come si intravede in alcune dichiarazioni riportate dai media e dai social.
Sul piano prettamente sportivo il Consiglio potrebbe deliberare qualsiasi cosa che, ovviamente, non contrasti con gli indirizzi della Federazione internazionale di riferimento e con quelli del Coni e del Cip.
Sul piano amministrativo il Consiglio Federale al contrario deve rispettare ben precisi obblighi, non solo di legge ma derivanti anche dalla dipendenza da Sport e Salute spa, che è una società pubblica dipendente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Sotto l’aspetto amministrativo il Segretario Generale della federazione assume un ruolo simile a quello del Segretario comunale, ossia quello di informatore del Consiglio sulla irregolarità e/o illegittimità nell’adozione delle deliberazioni: ovviamente il Consiglio può deliberare non tenendo conto del parere del Segretario assumendosene però la totale responsabilità. Funzione simile, ma limitata all’aspetto amministrativo, è anche quella dei Revisori dei Conti.
In questo Consiglio federale pare che l’unico componente che abbia capito il suo ruolo sia il vicepresidente Norma Gimondi.

Il problema é ammettere di non conoscere: che é la cosa più difficile da far capire a chi ignora.

Che figura di merd....
2 settembre 2022 16:49 Asinoragliante
La brutta figura la facciamo tutti noi, ciclisti italiani in primis, dirigenti onesti, dai prof. ai giovani che cominciano a pedalare, fino ai tifosi a bordo strada, guidati da un pressapochismo intollerabile per la nostra storia, per la nostra passione. Questi non si dimetteranno mai, hanno cominciato umiliando Cassani, patrimonio mondiale, oltre che italico del ciclismo, e ora, ricadono nello stesso errore con la Gimondi! Che tristezza....

mi dispiace
2 settembre 2022 17:37 canepari
per tuttobiciweb. E' dovuto andare fino a Roma per farsi prendere per il c...
Poteva ottenere lo stesso risultato anche a Cinisello Balsamo

Il suo Giochino
2 settembre 2022 18:35 Solitaria56
La FCI il suo giochino… ci gioca quando e come vuole… e se qualcuno scopre qualche intenzione losca, si prende insulti dai suoi fedeli protettori… speriamo che la Sig.ra Gimondi non molli la presa e provochi un po’ di pulizia…

Scandalo federazione
2 settembre 2022 22:07 Ugomari0505
La federazione deve subire un cambiamento radicale,le chiacchiere stanno a zero,si deve eleggere un nuovo presidente e la Gimondi si dovrebbe candidare altro che allontanare....

Per Angelo Franchini
2 settembre 2022 23:12 Andrella73
caro Angelo Franchini, innanzitutto una lode per la sua preparazione e competenza, le faccio però presente che questi personaggi sono troppo furbi ed intelligenti per non sapere, sanno benissimo se e cosa si può fare ma fa comodo sembrare ignoranti e pressapochisti perché è sempre meglio che sembrare degli imbroglioni e disonesti

voilà
3 settembre 2022 06:38 kristi
mi domando da dove saltino fuori tutti questi account che commentano inaciditi , di molti non ho mai letto un commento che fosse uno ad un qualsiasi articolo SPORTIVO di qualsivoglia gara ciclistica , aaaa gli haters

voilax16
3 settembre 2022 09:20 kristi
boh non capisco . premetto io leggo sempre tutti i commenti e ormai bene o male riconoco i piu fedeli , orbene mi fa dubitare questo proliferare di accounts mai visti ne letti , spuntati fuori in occasione di questa ( vergognosa) diatriba , non mi piace pensar male in genere , ma il sospetto di fakee multiaccount mi turba , saro felice di esser smentito ritrovando commenti di sti account magari per una vittoria italiana... ma... ho i miei dubbi , brutta brutta vita quella dell haters

Politica nello sport
3 settembre 2022 10:02 ziodanilo
Chissà perché anche in questa vicenda viene tirato in ballo il PD.....

Risposte
3 settembre 2022 16:14 nikko
tutto questo tempo...solo per minimizzare...dirle che alla fin fine non è successo niente....medaglia di bronzo

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