Non solo sono/siamo degli idioti, ma perlomeno io devo delle scuse al presidente Cordiano Dagnoni. Sì, devo chiedergli sommessamente ma ufficialmente scusa. Non solo non avevo capito niente di questioni contrattuali (che francamente mi stanno profondamente sugli zebedei, ne convenite?), ma non avevo compreso nemmeno la finalità ultima di tutta questa intricata e stucchevole vicenda: renderci felici. Rallegrarci in un momento di grande e grave difficoltà per via di una cocente incertezza politica, una guerra atroce a poche migliaia di chilometri da qui, la siccità, le alluvioni, la crisi energetica, l’incertezza per il futuro… insomma, il nostro Cordy altro non voleva che risollevare i nostri spiriti, con un po’ di cabaret, con delle uscite da avanspettacolo, con piroette da saltimbanco, con numeri da circo in un caravanserraglio grigio e triste che sono le nostre vite.
Grazie Cordy, per il tuo spirito che non ha eguali. Ieri sera ci avevi fatto andare a letto con un senso profondo di fine e di mestizia, ma questa mattina dopo aver letto l’ennesima puntata prodotta dal sempre puntuale e bravo Marco Bonarrigo sul “Corriere della Sera” ho compreso: siamo alle comiche. Sì, questo è puro cabaret, fatto di talento e lavoro. Ieri sera smentisce e oggi rilancia. Seguitemi.
Marco Bonarrigo ripropone questa mattina la domanda: se lo sponsor lo porta il presidente, perché pagare l’intermediazione della Reiwa con cui peraltro non c’era accordo? Dagnoni: «In realtà lo sponsor T.C.I mi è stato presentato da un amico. Invece di dare la provvigione direttamente a lui, ho chiesto alla Reiwa di produrre fattura unica a noi e di distribuire i soldi ai procacciatori. Loro magari di mestiere fanno i salumieri, non gli intermediari, e la fattura non la possono fare». Geniale, da applausi a scena aperta. Un battutista nato, esilarante come pochi e grande come nessuno. Anche nei momenti più bui e difficili il genio viene fuori: è questione di classe. Di talento purissimo. Ragazzi, bisogna rendergliene atto: questo è un fuoriclasse. Guai a chi ci tocca Cordiano Dagnoni! E per dirla con il Principe della risata: Vota Antonio, vota Antonio, vota Antonio!
P.S. Spero che il presidente federale e i suoi accoliti non decidano di querelarmi per il fatto che mi sono dato dell’idiota. Io, purtroppo, idiota lo sono per davvero. Sic.