C’è aria di Tour a Bologna. E non solo perché entro la fine dell’anno la direzione della corsa gialla ufficializzerà la grande partenza del 2024 con tre tappe fra le Due Torri e Firenze. A far respirare in anticipo il clima di Francia sarà il giro dell’Emilia, classica che non ha nulla da invidiare ai grandi eventi internazionali del ciclismo, per storia e per qualità organizzativa: l’edizione del prossimo 1 ottobre potrebbe riproporre il confronto fra il danese Jonas Vingegaard e lo sloveno Tadej Pogacar, duello che ha reso straordinario l’ultimo Tour. E già questo spiega abbastanza il valore della corsa di casa nostra.
San Luca a tinte gialle: sia Vingegaard, entrato per la prima volta nell’albo d’oro della corsa francese, che Pogacar, secondo quest’anno dopo due vittorie consecutive, sono attesi al via della classica che il Gs Emilia di Adriano Amici ha fatto lievitare a livelli altissimi, degni della sua tradizione. Non sarà un duello inedito nemmeno su queste strade: un anno fa il danese chiuse al dodicesimo posto la sua prima partecipazione, dopo aver contribuito al successo del compagno Roglic, mentre lo sloveno concluse in anticipo la prova per non affaticarsi troppo in vista del Lombardia, poi vinto.
Quel Pogacar è rimasto comunque nella memoria dei tanti appassionati presenti: all’ultimo dei suoi passaggi alle Orfanelle, per rispondere all’affetto della gente, il bimbo prodigio fece un tratto della durissima salita impennando la ruota anteriore della bici, alzando al contempo il livello di entusiasmo.
Della presenza di Pogacar c’è già la certezza: è stato il team dello sloveno a comunicare subito dopo il Tour che Taddeo non avrebbe corso la Vuelta, preferendo un calendario orientato su Mondiale e classiche, fra le quali il giro dell’Emilia. Della presenza di Vingegaard manca ancora l’ufficialità, ma la probabilità di vederlo al via sono alte: con Roglic ancora incerto sul ritorno alle gare dopo l’incidente al Tour, il danese diventa l’uomo di punta per il Lombardia, chiuso un anno fa nei primi quindici, e Bologna sarebbe un test quasi obbligatorio. In più c’è un legame speciale fra l’ultimo re del Tour e le corse di Adriano Amici: è stato proprio in una delle prove del Gs Emilia, la Coppi e Bartali, che il ragazzo cresciuto al mercato del pesce si è rivelato in tutte le sue qualità nel 2021, vincendo le due tappe più dure e conquistando il successo finale.
Vingegaard contro Pogacar: a San Luca la storia dovrebbe ripetersi. In attesa che si riproponga fra due anni, sempre in Emilia, stavolta però in avvio di un altro Tour, corsa nella quale i due ciclisti più forti del momento promettono di darsi battaglia a lungo. Le premesse di una storica prima volta italiana ci sono tutte, i segnali non mancano: tre mesi fa un emissario dell’organizzazione francese ha effettuato una serie di sopralluoghi nelle possibili località d’arrivo e di partenza. Che ci sia aria di Tour a Bologna già il prossimo 1 ottobre, insomma, non sarebbe una novità.
da Il Resto del Carlino
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