Comincia ad esserci maggiore chiarezza sul blitz di giovedì della polizia danese nell'hotel della Bahrain Victorious. Europol, la forza di polizia europea, ha confermato in un comunicato stampa che si tratta di un'indagine su larga scala "coordinata a livello internazionale" su presunte pratiche di doping.
«Le autorità legali di Francia, Belgio, Spagna, Croazia, Italia, Polonia e Slovenia hanno intrapreso un'azione concertata contro l'uso di sostanze vietate nelle gare ciclistiche - si legge nel comunicato stampa -. Sulla base di una richiesta delle autorità francesi, la polizia danese ha fatto irruzione in uno degli hotel del Tour a Copenaghen. Questa attività internazionale è stata coordinata da Europol ed Eurojust (il Servizio giudiziario europeo, ndr)».
Maggiori dettagli sono stati forniti anche sulle perquisizioni condotte tra il 27 e il 30 giugno. «Un totale di 14 siti sono stati perquisiti in sei diversi Paesi. Tre persone sono state interrogate. L'indagine è in corso e le prove sono al vaglio. Le proprietà di diversi corridori e del loro staff sono state perquisite in Belgio, Spagna, Croazia, Italia, Polonia e Slovenia». Non si sa quali corridori siano coinvolti. «Sono stati sequestrati un computer, un telefono e capsule dal contenuto poco chiaro» ha aggiunto Eurojust.
Ieri la procura di Marsiglia aveva già annunciato che questa settimana sono state effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di alcuni membri del Team Bahrain Victorious, tra cui il team manager, tre corridori, un osteopata e un medico sociale. Perquisita anche la sede dell'azienda italiana Winning Srl, propritaria del team.
All'inizio di questa settimana in Italia sono state sequestrate apparecchiature elettroniche (laptop, smartphone, hard disk, chiavette USB), sostanze farmaceutiche e integratori. Durante una perquisizione domiciliare in Polonia sono stati sequestrati dispositivi elettronici e sostanze farmaceutiche. In Slovenia, i sequestri includevano 412 capsule con contenuto marrone e 67 capsule con contenuto bianco. I dispositivi elettronici sono stati sequestrati anche in Spagna.