JUANPE LOPEZ. «VOLEVO FARE IL CANTANTE DI FLAMENCO, OGGI MI DIVERTO IN BICI»

PROFESSIONISTI | 03/06/2022 | 08:10
di Francesca Monzone

Il Giro d’Italia per la Spagna ha avuto un sapore tutto particolare, perché le strade della corsa rosa per l’ultima volta sono state affrontate da Alejandro Valverde e per la prima dal giovane Juan Pedro Lopez, che ha vestito la maglia rosa e ha concluso la corsa portando a casa la maglia bianca di miglior giovane.


Valverde ha 42 anni e a fine stagione scenderà definitivamente dalla bici, mentre Juanpe a 24 anni è considerato in patria il futuro del ciclismo spagnolo insieme a Juan Ayuso. Al Giro il ragazzo della Trek-Segafredo non ha vinto nessuna tappa, ma ha portato sulle sue spalle il rosa simbolo della corsa per 10 giorni ed in classifica generale ha chiuso al decimo posto.


Juanpe era nervoso nei giorni in cui era il leader della corsa e con grande coraggio ha onorato e difeso la maglia, fino a quando a Torino l’ha ceduta a Carapaz. A Verona Lopez era sereno e felice e non più teso e, quando gli è stato chiesto chi fosse il corridore che lo aveva ispirato e convinto a diventare ciclista, lui ha risposto: Alejandro Valverde. Juanpe con la sua semplicità e il rispetto per l’avversario a Torino, dopo aver perso la maglia rosa, passò al pullman dell’Astana per complimentarsi con Vincenzo Nibali, che quel giorno arrivò aveva dato spettacolo e lottato come un leone.

Juan Pedro Lopez è un corridore che piace al pubblico per il suo modo di correre in attacco e piace ai corridori più anziani perché in lui vedono la stoffa del campione. Così come ha detto anche Mikel Landa, terzo in questo Giro dopo Hindley e Carapaz, il futuro del ciclismo spagnolo è tutto nelle gambe del giovane Juanpe.

Questo Giro d’Italia per il ragazzo della Trek-Segafredo segnerà sicuramente un nuovo futuro, ma lui vuole rimanere con i piedi per terra. «Può darsi che questo Giro segni un prima e un dopo per me, ma io sarò sempre lo stesso – ha detto il giovane nato a Lebrija –. Per me è stato un Giro speciale, da non dimenticare. Ho passato 10 giorni in rosa, poi ho difeso la maglia bianca. Ho tanti ricordi belli ma il più bello rimane per me quando sull'Etna ho tagliato il traguardo e mi è stato detto che avevo preso la maglia rosa. Ero senza parole e con una gioia difficile da spiegare».

L’avventura vera del giovane spagnolo al Giro, è cominciata con il  secondo posto nella tappa del Rifugio Sapienza: quel giorno venne battuto dal tedesco Lennard Kämna, suo compagno in fuga e tagliò il traguardo battendo i pugni sul manubrio della bici, per quella vittoria sfiorata. «Mi dissero che ero in maglia rosa e io non ci credevo». Poi con le lacrime guardò per un attimo il cielo, ricordando il figlio di un amico morto. «Ho passato momenti molto difficili. Il figlio di un amico è in paradiso e voglio che questa maglia sia per lui e per la mia famiglia».

Juanpe è un ragazzo solare che nella vita avrebbe voluto fare il cantante, ma poi ha pesnatodi non avere doti straordinarie come quelle del suo cantante preferito Juan Peña, famoso interprete di flamenco. La storia di Juan Pedro Lopez è tutt’altro che legata al ciclismo e quando era un bambino bello in carne, giocava a calcio come tutti i suoi coetanei. P

er caso decise di iniziare a fare ciclismo e si presento alle selezioni della Kometa di Contador. Il ragazzo nato alle porte di Siviglia, non superò la prova, ma convinto delle proprie ragioni l’anno successivo si presentò nuovamente e questa volta venne inserito in squadra. Era il 2018 e trascorsi i primi anni sotto l’ala protettiva di Alberto Contador, è passato alla Trek-Segafredo dove ha continuato a migliorare. Juan Pedro Lopez guarda dritto al suo futuro, ma non vuole dimenticare da dove è partito e per lui il ciclismo continua solo a patto che possa continuare a divertirsi. «Sono fortunato, il ciclismo mi piace, mi piace correre, ma il giorno in cui diventerà  difficile per me indossare pantaloncini e maglia, sarà il giorno in cui smetterò. Sono lo stesso di un anno fa, di un mese fa, quando ero in Sierra Nevada a prepararmi per il Giro. Sono un giovane  che cerca di crescere ogni anno e adesso che il Giro è finito continuerò a correre allo stesso modo, con la stessa mentalità dell'anno scorso». La Spagna ha trovato il suo nuovo corridore, che già alla prossima Vuelta, proverà a vincere la sua prima tappa in un grande giro. «Sono un corridore che ama le sfide e per questo corro cercando di conquistare la vittoria in ogni mia gara».

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