Matteo Sobrero è andato a tutta in pianura, fortissimo in salita, velocissimo in discesa e poi è rimasto lì, fermo, inchiodato per ore alla sedia del migliore. Un'attesa snervante, quella del piemotese della BikeExchange Jayco, che alla fine è stata premiata con il sorriso più bello e con una vittoria eccezione: «Ho sofferto parecchio perché in una crono del genere, a fine Giro, non si sa mai cosa può succedere, c’è chi va più forte del previsto e chi più piano. È un successo, questo a cronometro, che ho inseguito parecchio: avevo due obiettivi personali in questo Giro, le due crono. A Budapest ho fatto bene, stavolta ho fatto meglio e ho conquistato la mia prima vittoria nel World Tour al Giro d'Italia e in maglia tricolore, davvero non potevo chiedere di meglio».
E ancora: «Non è stato un Giro facile per noi della BikeExchage Jayco perché eravamo venuti qui per supportare Simon Yates che però è caduto in Sicilia e quindi ha sempre faticato per i problemi al ginocchio, anche se con un colpo di classe è riuscito a vincere la tappa di Torino. Una dedica per questa vittoria? Sicuramente alla squadra perché abbiamo lavorato tantissimo anche in galleria del vento con i nostri partner, Giant e Alé in primis, per migliorare il nostro rendimento a cronometro».
Infine una battuta sul "quasi cognato" Ganna, visto che Matteo è fidanzato con la sorella di Pippo, Carlotta: «Ci siamo sentiti sia prima del Giro che in queste settimane, mi ha sempre spronato a crederci e sono convinto che stasera, quando lo sentirò, lo troverò molto contento».
in aggiornamento
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.