Sollevato Girmay, ritiratosi a Jesi dopo essersi ferito all'occhio sul palco col tappo del prosecco: «Non oso immaginare cosa avrei rischiato l'ultima settimana con i tapponi».
La direzione del Giro precisa che la tappa di Lavarone è transitata dalla Val di Non per scelta di percorso e non perchè tutte le frasi rivolte ai giornalisti dagli addetti alle partenze e agli arrivi cominciano con 'non'.
Grande eccitazione fra i tifosi nel vedere Van der Poel salire il Mortirolo alzando la ruota anteriore: «Fa piacere che un Giro con poco spettacolo ogni tanto abbia un'impennata».
«Evidentemente le nuvole precedono la corsa: ovunque passiamo, la strada è bagnata» (Stefano Rizzato, motocronaca Rai, spiega che è piovuto e non che il sistema di annaffiamento dei meleti funziona male).
Smarrimento fra i colleghi anglosassoni nel sentire la Rai definire «now casting» le previsioni meteo a breve termine: «Nei nostri Paesi, quando sentiamo cadere le prime gocce, diciamo semplicemente che piove».
Prime proteste da parte dei team per la sistemazione alberghiera, non sempre ritenuta all'altezza delle esigenze: «Quando ci hanno detto che sarebbe stato un Giro con poche stelle non ci siamo capiti».
Chiarita da Coldiretti l'assidua presenza dei suoi rappresentanti sul percorso: «Sono punti ristoro per promuovere il territorio e non un modo per convincere i ciclisti più scarsi a darsi all'agricoltura».
Radiocorsa tiene a precisare che la frase «Cappella a tre chilometri dall'arrivo» era riferita a una località poco prima del traguardo e non a un clamoroso errore tattico di uno dei protagonisti della tappa.
«Sull'ammiraglia della Bora, Gasparotto sta mangiando spaghettini non invitanti, un po' secchini» (Stefano Rizzato, motocronaca Rai, ha un modo tutto suo per dire che il piatto piange).
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