Nel cuore di Parma, al villaggio di partenza, tra tati tifosi abbiamo incontrato Roberto Donadoni, grande campione del Milan dei record, poi allenatore di tante squadre e ct della nazionale italiana: «Ho sempre seguito il ciclismo fin da ragazzino, mio papà era un grande appassionato e mi ha messo in bici: mi ha regalato una Atala gialla, per me era il massimo. Pensate che un giorno l'avevo parechggiata sulla porta di casa, un camion la travolse e me la ruppe. Potete immaginare il mio stato d'animo, ma il giorno seguente il responsabile dell’azienda, che era parente di mio padre, me la fece trovare uguale identica Con quella Atala ho fatto anche un paio di corse da giovanissimo, prima di dedicarmi al calcio».
E ancora: «In bici sono sempre andato, mio suocero è stato per tanti anni presidente del Pedale Melegnanese, uscivamo spesso insieme e ricordo che, sebbene io fossi un calciatore in piena forma e ben allenato, facevo fatica atenere la sua ruota...».
«Ricordo che sono cresciuto con gli esempi di Gimondi e Merckx, giocavo con le biglie di De Vlaeminck, Basso, Zandegù, erano i campioni della mia infanzia. Poi negli anni ne ho conosciuti diversi, ho appena salutato Francesco Moser, ed è sempre un grande piacere incontarre i grandi del pedale». Guarda il video
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