«A 14 chilometri dall’arrivo, Van der Poel ne approfitta per guardare il panorama» (Umberto Martini, motocronaca Rai, prova a raccontare il Giro di Bell’Italia)
Preoccupazione fra i telespettatori: fra una «botta», una «rasoiata» e «la testa della corsa pronta a esplodere», si teme che il vero pericolo per i corridori sia l’incolumità.
Frizioni all’interno della Bardiani Csf Faizanè: leggendo che Modolo è un fan della soap opera «Un posto al sole», il suo ds Reverberi gli ha fatto sapere che sarebbe meglio «Un posto davanti».
Girmay a casa dopo essersi ferito all’occhio aprendo lo spumante sul palco conferma un sospetto: più duro della tappa c’è soltanto il tappo.
Spiegato il motivo del lungo dibattito sul caldo opprimente affrontato dai commentatori Rai nella tappa di Jesi, disputata a 27 gradi: in quattro dentro la stessa cabina non si resiste.
Alcuni direttori sportivi tengono a precisare come mai hanno provato ad aprire i ventagli sulla via di Reggio Emilia: era soltanto una tattica per difendersi dalla calura.
Perplessità sulla «bolla» costruita intorno alle squadre ai ritrovi di partenza: appena i corridori lasciano l’isolamento dei bus e si concedono al pubblico per i selfie, evapora.
«Si passa dal volo del pappagallo Frankie al volo del gruppo» (Marco Saligari, motocronaca Rai, fornisce un ottimo esempio di volo pindarico alla carlona).
Sorpreso a cospargersi di abbronzante strada facendo, lo spagnolo rosa Lopez ha subito chiarito: «Volevo festeggiare la maglia con un po’ di crema, non ci siamo capiti».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.