Nato per gli astronauti e sempre più usato dagli atleti. Oggi parliamo di allenamento isoinerziale, tema a cui è dedicata la prima puntata della nuova serie Cubetti di Sapere. Anche quest'anno gli esperti del Centro Ricerche Mapei Sport ci guidano alla scoperta delle novità legate a salute, preparazione, alimentazione e tutto ciò che a 360° può interessare l'atleta.
ALLENAMENTO ISOINERZIALE. NASCITA E DIFFUSIONE
Nel breve video disponibile su mapeisport.it Federico Donghi, responsabile del Training Department del rinomato centro con sede a Olgiate Olona (Varese) ci illustra questa metodica utilizzata per l’ottimizzazione dell’allenamento e ormai anche nella riatletizzazione. «Gli strumenti isoinerziali sono stati sviluppati a partire dagli anni ’90, per contrastare gli effetti negativi delle missioni spaziali sui muscoli degli astronauti. Questi sistemi per l’allenamento della forza sono costituiti essenzialmente da una corda avvolta intorno ad un’inerzia e ricordano un po’ lo yo-yo, il gioco che andava di moda qualche anno fa».
COME FUNZIONA L'ALLENAMENTO ISOINERZIALE
Nel video (guardalo sul canale youtube di Mapei Sport) viene mostrato come quando si tira la corda e il muscolo effettua la contrazione concentrica, il volano acquista velocità ed inizia ad accumulare energia, che è tanto maggiore quanto maggiore è la velocità. Una volta che la contrazione concentrica è completata, la corda si riarrotola attorno all’inerzia e il soggetto deve contrastare la forza dell’inerzia che tira la corda, producendo una contrazione eccentrica. Per enfatizzare il lavoro durante la fase eccentrica al fine di aumentare il picco di forza, la tecnica esecutiva prevede di resistere in maniera dolce all’inizio della contrazione eccentrica, per poi applicare la massima forza possibile al termine dell’escursione del movimento per frenare il cono e immediatamente dopo ricominciare l’azione concentrica.
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