E’ l’Angelo dei Navigli. Non vola, ma pedala, rema, si tuffa e nuota. E recupera. Finora – non ha mai tenuto il conto, ma più o meno - ottocento biciclette e un imprecisato numero di monopattini e scooter.
Simone Lunghi ha cinquant’anni, è di Vigevano, non ha sfondato né negli studi (Isef abbandonata sul più bello, pentendosene) né nello sport (però nazionale di canoa, mai vantandosene), ha collezionato una quantità di lavori tutti nello sport (istruttore di nuoto, allenatore di pallanuoto, insegnante di fitness, tra i pionieri dello spinning e dello step), non solo in Italia ma anche all’estero (perfino a Manhattan), poi si è innamorato dei Navigli, i canali che ancora attraversano Milano, e lì ha moltiplicato la propria attività. Di lui e con lui si parlerà oggi, alle 19, nello Sport Photography Museum di Miano (via Niccolò Jommelli 24, ingresso libero con regole anti Covid).
“I Navigli – spiega Lunghi – sono il cuore e l’anima della città. Senza i Navigli non ci sarebbe stato il Duomo, non ci sarebbero stati né il Milan né l’Inter, neanche la Settimana della moda, e la Milano-Sanremo sarebbe partita da un’altra parte. Li ho percorsi avanti e indietro da canoista e canottiere, da sub e con la voga veneta. Sono stato il primo a circumnavigare Milano, un giro di 200 chilometri, in canoa e bicicletta. Li ho esplorati e conosciuti per valorizzarli e difenderli. La prima azione, istintiva, è stata quella di pulirli. Ho cominciato raccogliendo bottiglie e lattine, sono passato ripescando ruote e biciclette, quasi tutte appartenenti ai bike-sharing. Prima le bici le tiravo su io, adesso ne segnalo la posizione alle varie società. Non è che mi sia tirato indietro, è che così si evitano altri atti vandalici mentre le bici, sui bordi dei canali, aspettano di essere recuperate e, se possibile, risistemate”. Una volta Lunghi ha ritrovato due bici legate insieme: “Una Rossignoli e una senza marca. Il bello è che la Rossignoli ha sede a Milano in corso Garibaldi e l’altra aveva un adesivo che ne certificava il passaggio a Pavia in corso Garibaldi. Insomma, era stato il destino a unirle. Slegate e restaurate, sono state poi messe all’asta per beneficenza”.
L’Angelo dei Navigli (“La qualifica mi è stata data da un giornalista, è piaciuta, si va avanti così”), con tanto di Ambrogino d’oro (premiato nell’edizione 2021), è vulcanico: “I Navigli sono strade liquide e palcoscenici mobili. Organizzo gite ed escursioni sui Navigli, perché bisogna riscoprire le radici, ma anche le alghe, della nostra città. E organizzo anche concerti in canoa e in tandem. L’acqua è musica, la bici è musica, la vita è musica e sport”.
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