È iniziato ieri il processo in cui è coinvolto Alexandre Geniez, accusato di violenza domestica dalla ex moglie Lucie Garrigues. Secondo quanto riportato da France3 il ciclista professionista del Team Total Energies in tribunale ha negato le violenze fisiche iniziate nel febbraio 2020 e che da allora si sarebbero verificate regolarmente all'interno della coppia che ha due figli piccoli.
I procuratori di Rodez hanno chiesto una pena detentiva sospesa di sei mesi per Geniez, che ha ammesso di aver lanciato contro la compagna un telefono cellulare il 7 novembre dello scorso anno, di averla minacciata (secondo l'accusa il gesto sarebbe stato accompagnato dalle seguenti parole: «Capirai - vedrai cosa ti succederà») ma non di averle messo le mani addosso.
Un altro episodio di violenza sarebbe seguito il 17 novembre, con la Garrigues che avrebbe prodotto certificati medici per i due incidenti - uno dei quali ha mostrato un ematoma alla fronte che le ha fatto perdere un giorno di lavoro e un altro sull'avambraccio. Sua sorella ha testimoniato a sostegno delle accuse. «Mi chiedo cosa mi sarebbe successo se mia figlia non fosse stata nel corridoio quando mi ha preso il braccio» ha dichiarato la Garrigues, aggiungendo che Geniez le ha detto: «Ti distruggerò». I motivi dei litigi? «La bici non ci ha rovinato la vita, i suoi piani immobiliari sì» ha detto l'architetta, che aveva svolto dei lavori per l'ex marito in questo campo e ammette che sono stati i suoi genitori ad aprirle gli occhi sulla situazione in cui viveva.
L'avvocato di Geniez, Bastien Auzuech, ha contestato l'accusa di aver usato violenza contro Garrigues, dicendo: «Riconosciamo le minacce, ma contestiamo la violenza fisica. La signora Garrigues evita sempre le discussioni: non lo ha mai voluto lasciare, anche se riteneva la relazione tossica». France3 riferisce che la Garrigues è scoppiata in lacrime e ha scosso la testa dopo aver sentito le dichiarazioni dell'avvocato di Geniez, che non ha precedenti penali e si ritirerà dalle corse alla fine della stagione.
La sentenza finale sul caso sarà emessa il 2 marzo 2022.
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