Riceviamo e pubblichiamo questo intervento di Massimiliano Lelli su un tema, quello del COP26, che in questi giorni sta occupando le prime pagine di giornali e telegiornali.
In questi giorni sento parlare molto del vertice COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, e ripenso, senza nascondere una punta di orgoglio, alle mie due granfondo progettate con occhio attento alle buone pratiche per la tutela ambientale.
- Granfondo 2008: abbattemmo le emissioni di CO2 generate dai veicoli impegnati nella carovana e dal trasferimento degli atleti sostenendo un progetto addizionale di protezione del clima per la produzione di energia da biomassa (Vamshi, India).
- Granfondo 2009 organizzata a "ridotto impatto ambientale", escludendo totalmente l'utilizzo della plastica nei ristori e nel pasta party utilizzando piatti, bicchieri e posate in Mater-Bi, bioplastica biodegradabile e compostabile, e adottando strategie comunicative atte a sensibilizzare ciclisti e stampa locale alle tematiche della salvaguardia dell'ambiente.
In ambedue i casi fummo affiancati da Climate Partner Italia, che certificò quanto sopra descritto. Il progetto fu accolto positivamente e con entusiasmo dall'amministrazione comunale di allora, nelle persone del Sindaco Rossano Galli e dell'Assessore allo Sport Roberto Bulgarini che apprezzarono e sostennero l'iniziativa.
In Italia siamo stati i primi a capire l'importanza di queste azioni, consapevoli di quanto gli eventi sportivi siano in grado di veicolare informazioni e quindi indurre a riflessioni ed azioni conseguenti.
Un importante ricordo per me e credo anche per tutto il nostro territorio. Personalmente continuo a guardare con la stessa attenzione a queste problematiche, impegnandomi e facendo la mia parte, come tutti dovremmo fare, per tutelare la salute del nostro pianeta ed il futuro delle generazioni che verranno.
Grazie per l'attenzione
Max Lelli
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