In questo momento i corridori che, al mondo, sono più forti di lui, si contano sulle dita di una mano. Sonny Colbrelli è il nuovo campione europeo e il trionfo di Trento è stata l'ennesima conferma di un corridore che, ormai, non ha più limiti.
«Sentivo la pressione, anche perché correvamo in casa e volevo davvero far bene - ha detto Sonny dopo il traguardo -. Quando ho visto che i miei compagni stavano bene e giravano alla perfezione mi sono caricato e avevo voglia di ripagare i loro sforzi. Una gara tiratissima, che già sul Bondone e nella discesa seguente si è scatenata. Sono cominciati gli attacchi e Trentin mi ha detto di stare attaccato a Remco, perché lo vedeva pedalare facile».
Rispondere agli attacchi di Evenepoel vuol dire che niente può veramente fermarti, e infatti dopo essere riuscito a respingere le sgasate del belga, Sonny ha fatto valere la sua potenza in Via Belenzani. Poco male se Remco lo ha mandato a quel paese perché non collaborava: «I cambi semplicemente non riuscivo a darglieli. Si era staccato perfino Cosnefroy, ero al limite e avevo un accenno di crampi. Ognuno si è giocato le sue carte. L'unico mio obiettivo era restargli attaccato. All'ultima curva volevo entrare per primo, ero concentrato, ma ho sentito il boato del pubblico, che emozione!».
Ora per Sonny si aprono le porte di un Mondiale che lo vedranno tra i grandi favoriti. Sarà l'ultima apparizione del CT Davide Cassani, al quale Colbrelli ha voluto dire un grande grazie: «Voglio dedicare questa vittoria al CT Cassani, che ha sempre creduto in me e in noi. Se ne va da vincitore, anche se ora al Mondiale vogliamo fare ancora qualcosa di bello. Sarebbe bello conquistare un'altra maglia, anche se non nascondo che è un peccato lasciare la maglia Tricolore» conclude Sonny.
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