Non sappiamo se Thibau Nys diventerà una leggenda del ciclocross come papà Sven, ma certamente su strada lo ha già superato. Il classe 2002 ha vinto la prova U23 in linea del Campionato Europeo in Trentino 2021, dimostrando una predisposizione a tutto tondo per la bicicletta. Sul fango ha vinto tutto da junior e ora lo si attende anche nelle categorie superiori, ma questa vittoria potrebbe cambiare un po' i suoi piani, visto che probabilmente non si aspettava neanche lui di andare così forte su asfalto.
A farne le spese sono stati proprio gli italiani: «L'Italia ha fatto quello che doveva fare, non so se mi abbiano sottovalutato perché non mi conoscevano, sicuramente d'ora in poi sapranno quello che so fare - ammette Thibau -. Per me era lo scenario perfetto, confidavo nella mia velocità e quando ho visto che ero riuscito a resistere col gruppo dei migliori ho capito che potevo giocarmi le mie chances. Mi considero un corridore abbastanza completo, salite come quelle di Povo riesco a superarle, ma nel momento in cui diventano più lunghe comincio a faticare non poco».
Dopo il traguardo il giovane fiammingo si è lasciato andare ad un pianto liberatorio. Vincere su strada dà un'adrenalina che nessun'altra disciplina può dare: «Sarò al mondiale su strada, che sarà anche la mia ultima gara su strada dell'anno, e poi comincerò la stagione di ciclocross - spiega ancora Nys, che in Italia, a Silvelle nel 2019, si era laureato campione europeo junior nel ciclocross -. Oggi ho avuto la prima vera conferma di poter dire la mia anche su strada, quindi non escludo che dal prossimo anno le darò un po' più spazio rispetto al ciclocross. Io adoro il ciclocross, è il mio primo amore, ma non possiamo nasconderci, la strada dà una visibilità che non è paragonabile. Non ho problemi a cambiare tra le due discipline, anzi credo che una aiuti l'altra, è più complicato con la MTB, che è molto più tecnica».
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