Lasciando la conferenza stampa gli abbiamo chiesto se si sentisse il miglior cronoman del mondo. «Direi di sì» è stata la sua risposta. La prova del nove l'avremo tra due settimane a Lovanio, ma l'impressione è che Stefan Küng non sia mai stato così performante e sicuro dei suoi mezzi. E non può essere altrimenti se ti sei appena riconfermato campione europeo di specialità e il tuo più grande rivale, Filippo Ganna, comincia ad arrivarti dietro con più frequenza.
«È sempre difficile vincere, oggi c’erano quasi tutti i migliori specialisti al mondo, ma sono molto contento di essere riuscito a tenere la maglia - ha spiegato Küng, che parla piuttosto bene anche l'italiano, oltre a inglese, francese e tedesco -. Avevo molta fiducia nella mia condizione, nonostante al Benelux Tour non sia andata benissimo. Alle Olimpiadi ho sfiorato il podio per poco, sapevo di dover spingere al massimo per poter ottenere questo risultato».
Quello di Lovanio è l'appuntamento clou della stagione e, probabilmente, della sua carriera fino a questo momento: «Da un anno a questa parte sento di aver fatto uno step in avanti, che mi ha portato veramente a poter lottare con tutti - ammette ancora -. Dopo la frustrazione di essermi visto sfuggire la vittoria al Tour de France, oggi finalmente è arrivato il successo in un evento importante: sicuramente mi darà un vantaggio mentale in vista dei mondiali, anche se la concorrenza abbiamo visto essere tantissima».
Alle sue spalle, inoltre, c'è un movimento che funziona alla grande. Nonostante il numero dei praticanti non sia enorme, la Svizzera continua a sfornare talenti, sia al maschile che al femminile. «Marlen Reusser ieri mi ha detto che avremmo vinto e aveva ragione: devo ringraziare la Federazione Svizzera per lavorare in maniera così perfetta e per farci trovare tutto pronto quando serve. Svolgono un lavoro davvero eccellente. Ora, poi, abbiamo anche Bissegger (oggi quarto, ndr)...».