Gli manca il risultato di prestigio, ma Edoardo Affini è veramente sempre lì. La prova a cronometro dei Campionati Europei in Trentino 2021 l'ha chiusa al sesto posto, a 39" dal vincitore Stefan Küng e 24" dal podio. Il livello globale dei cronomen si alza, ma il mantovano resta al passo e dimostra di poter entrare nell'élite degli specialisti.
«Son partito forte, i primi 15 minuti anche come sensazioni sono stati ottimi - racconta Affini -. Poi, dopo il doppio cavalcavia ho sentito che si è accesa la spia d'emergenza e ho dovuto calare leggermente. Credo sia stato un Europeo di altissimo livello, e i corridori che sono arrivati davanti oggi si giocheranno anche il mondiale, con l'aggiunta dei miei compagni Dumoulin e Van Aert più Rohan Dennis. Quarto, quinto o sesto, comunque, non cambia molto. Con questa concorrenza, se sei al 98% in Top 5 non ci arrivi».
La prestazione è stata comunque di alto livello ed è difficile poter recriminare qualcosa: «Con i tecnici analizzeremo la prestazione per capire dove si può migliorare, se magari sono partito troppo forte o ho gestito male le energie, può anche essere che non abbia recuperato del tutto dal Benelux. La mia sensazione, comunque, è di aver fatto una buona crono».
Al Mondiale di Lovanio ci potrà riprovare, anche se la distanza sarà doppia rispetto a quella di oggi. «10 giorni di allenamento e recupero e poi ci godremo il mondiale. Credo che i valori in campo siano quelli, anche con una cronometro più lunga i corridori da tener d'occhio saranno gli stessi. Lo sforzo sarà diverso, perché la gestione delle energie sarà ancora più importante. Io forse preferisco le crono un po' più lunghe, ma alla fine è tutto correlato allo stato di forma».
Comunque vada, il 2021 ci restituirà un Affini cresciuto e molto vicino al top del ciclismo mondiale, anche se le uniche due vittorie da professionista rimangono quelle del suo primo anno da professionista. «Sono stato costante tutto l'anno, mi manca la vittoria ma sono sempre lì. Negli ordini d'arrivo ci sono! Però, comunque vada il mondiale, sono in crescita e questa è la cosa più importante».