8 aprile 1961 – Sessanta anni fa, nel giorno del suo onomastico, mio fratello Alberto Marzaioli era a Parigi alla punzonatura della Parigi-Roubaix, la classica dell’inferno del Nord. Gino Bartali, che credeva nelle doti di recupero di Alberto, lo buttò nella mischia per fargli fare le ossa. Il giorno dopo (esattamente il 9 aprile) prese il via e con grande eroismo portò a termine la corsa piazzandosi al 92° posto non male per un debuttante. Sarà il primo corridore della Campania a partire e ad arrivare al traguardo della Parigi/Roubaix. Appena sceso dalla bicicletta si strofinò gli occhi per liberarli dal fango e dalla polvere ed in un colorito napoletano esclamò “ma che schifezza di strade” provocando una bella risata in quattro personaggi storici del ciclismo italiano che lo stavano attendendo in quanto era l’unico italiano rimasto ancora in gara: Gino Bartali, Vincenzo Torriani, Adriano De Zan e Rino Negri storico giornalista della Gazzetta che spesso in seguito racconterà l’episodio sulle colonne del giornale per presentare la classica del pavè.
8 aprile 2017 – La Città di Maddaloni intitola a mio fratello un vicolo nel centro storico della Città alla presenza del Commissario Straordinario al Comune Samuele De Lucia che aveva seguito e sollecitato l’iter burocratico della richiesta avanzata dalla famiglia, suffragata dalle firme di oltre 900 concittadini. Alla cerimonia parteciparono l’ex direttore del Giro d’Italia Carmine Castellano, l’olimpionico di Tokio ’64 Angelo Damiano, l’argento di pugilato alle olimpiadi di Los Angeles ’84 Angelo Musone, Giuseppe Volpecina terzino del Napoli di Maradona campione d’Italia 1987 oltre a numerosi ex colleghi ciclisti capeggiati da Mario Acconcia di Recale, nemico acerrimo in corsa, grande amico fuori corsa.
8 aprile 2021 – A sessanta anni di distanza Gian Paolo Porreca, scrittore e giornalista, uno dei cantori più apprezzati del ciclismo italiano, ne ricorda la ricorrenza con un bell’articolo che doveva essere pubblicato ieri ma che Il Mattino ha pubblicato lo scorso 31 marzo per commentare il rinvio della corsa al prossimo ottobre, per il secondo anno consecutivo, causa l’emergenza Covid.
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