Oggi Mikkel Honorè ha fatto la corsa perfetta, voleva la vittoria, la desiderava a tutti i costi dopo il grande lavoro degli scorsi giorni e finalmente nella quinta tappa della Settimana internazionale Coppi e Bartali ha fatto centro. Il portacolori del team Deceuninck Quick Step è incredulo dopo il traguardo e a fatica trattiene le lacrime di gioia: per lui che è danese di nascita ma ormai italiano di adozione, questo è il coronamento di un sogno gigantesco, una bellissima coincidenza che ha fatto cadere la sua prima vittoria tra i professionisti nella sua seconda patria.
«È incredibile, non riesco proprio a crederci, è tutto perfetto, troppo perfetto. Non avrei mai pensato di ottenere la mia prima vittoria tra i professionisti proprio qui, in Italia - racconta Mikkel Honorè a tuttobiciweb subito dopo la premiazione finale -. Da questo momento tutto cambia, ma neanche troppo, alla fine continuerò a fare quello che ho sempre fatto, pedalare a testa bassa e crescere ancora, ma ora ho la consapevolezza che se voglio qualcosa e ci metto tanto impegno posso ottenerlo. Fino a questo momento lavoravo duro, ma non riuscivo mai a cogliere il bottino pieno, c’erano solo piazzamenti e nulla di fatto, ora finalmente ho quello che mi spetta »
È stata un’azione incredibile quella messa in campo dal danese del team Deceuninck Quick Step che è partito a tutta promuovendo l’azione di giornata e poi, una volta annullato il tentativo, è ripartito di nuovo durante la discesa portandosi dietro il leader della generare e connazionale Jonas Vingegaard.
«È stata una giornata durissima come mi aspettavo, questa mattina mi sono detto “all in or not”, non valeva la pena fare l’ennesimo piazzamento, la mia squadra corre per vincere, non per i premi di consolazione. Alla fine, sinceramente non so bene come, ci siamo riusciti sul serio, mi ci vorranno un paio di giorni per realizzare tutto quanto - prosegue Honorè -: nella terzultima curva della discesa ho attaccato, mi sono guardato indietro e ho visto che c’era solo Vingegaard, così in danese gli ho urlato “forza, dai, adesso andiamo a tutta!”. Lui è stato straordinario perché gli sarebbe bastato starmi a ruota e invece mi ha dato dei cambi regolari e siamo andati fino al traguardo guadagnando sempre di più. Più ci avvicinavamo alla fine più sentivo che la vittoria era vicina, proprio lì ad un passo, mi bastava afferrarla. E così è stato».
Insieme alla vittoria di tappa arriva per Mikkel Honore un ottimo secondo posto nella classifica finale a 22” da Vingegaard. Nei giorni scorsi aveva speso molte energie per aiutare il compagno Vansevenant, messo meglio di lui nella generale, ma il danese della Deceuninck non ha rimpianti e fa i complimenti al suo compagno di nazionale
«nei giorni scorsi ho lavorato duro per la mia squadra, ma se non avessi dovuto farlo non penso che sarebbe cambiato molto. Jonas Vingegaard è un ragazzo incredibile che ha dimostrato di avere le carte in regola per fare grandi cose, è giusto cha abbia vinto lui la Coppi e Bartali, alla fine è un mio compagno di nazionale ed è sempre un piacere quando qualcuno di noi ottiene un buon risultato. Poi diciamocelo, lui in salita aveva veramente un altro passo, batterlo sarebbe stato praticamente impossibile.»
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.