Ci sorprende, ma non più di tanto. E da almeno un anno e mezzo che Tom Dumoulin (nella foto di @BettiniPhoto) non è più lo stesso, che è tormentato e su di lui circolano da tempo voci di stanchezza. Ora però non ci sono solo le voci, ma la sua di voce, una sua presa di posizione chiara. Il campione olandese vincitore del Giro 2017 che aveva annunciato i programmi per il 2021 agonistico, in cui avrebbe dovuto esordire alle Strade Bianche, debuttare al Fiandre e puntare sul Tour de France, ha deciso di prendersi una pausa ciclistica. Il trentenne corridore olandese ha deciso, in accordo con la Jumbo-Visma, di prendere una sorta di “pausa di riflessione” senza retribuzione per un periodo di tempo indeterminato.
Lo ha annunciato lo stesso Dumoulin ieri sera, in una conversazione con la dirigenza del team olandese impegnato in questi giorni in un ritiro ad Alicante. L'olandese dice di non essere contento della sua prestazione. «Devi prenderti il tempo necessario per scoprire cosa vuoi fare del tuo futuro e trovare una risposta alla domanda se vuoi ancora essere un ciclista professionista», questo è quanto lo staff olandese ha detto al loro campione, come riportato dai giornalisti Raymond Kerckhoffs e Maxim Horssels di Wielerflits.
La decisione è una sorpresa per molti. In un'intervista all'inizio di questa settimana, Dumoulin aveva detto di non vedere l'ora che arrivasse la nuova stagione, che avrebbe iniziato con due classiche. «Penso che la primavera sia sempre un periodo molto piacevole. Tutti sono ansiosi, me compreso, di ricominciare da capo. Devo ammettere che in termini di risultati non è mai stato il mio miglior periodo. Questo sarà il mio decimo anno da ciclista professionista e non ho mai brillato davvero in primavera. Spero che quest'anno funzionerà. Ci riproverò».
«Chissà cosa accadrà. Comunque parlerò molto con le persone, penserò, porterò a spasso il mio cane e scoprirò cosa voglio come persona, in bicicletta, e cosa voglio fare della mia vita", ha detto il campione di Maastricht. Lo stesso Dumoulin ha partecipato ai ritiri della squadra e si era detto molto entusiasta e pronto a partecipare alle classiche di primavera. «La squadra mi sostiene pienamente e mi dà il tempo necessario per la mia riflessione - ha assicurato Dumoulin che, prima della sua ripresa in agosto, aveva già conosciuto più di 400 giorni senza gara, tra un infortunio al ginocchio sinistro e la prima parte della stagione 2020 interrotta a causa della pandemia -. Onestamente mi sento come se mi fossi tolto dalle spalle uno zaino di 100 chili. Immediatamente mi sono svegliato felice. Qualche anno fa ho ottenuto ottimi risultati; fino ad allora ero abituato a gestire solo le mie aspettative e già quello può essere stressante, ma poi si sono aggiunte anche quelle di altre persone ed è stato molto più difficile del previsto riuscire a gestirle. Adesso è il tempo di fare chiarezza con me stesso: forse voglio ancora essere un ciclista professionista, ma devo iniziare a curarmi meno di ciò che pensano gli altri e fare un mio piano. Mi prendo tempo per questo».
E l'olandese chiosa: «Da molto tempo ormai sento che è molto difficile per me orientarmi come ciclista. Voglio che la squadra sia felice con me, voglio che gli sponsor siano felici, voglio che mia moglie e la mia famiglia siano felici. Voglio il bene di tutti, ma soprattutto voglio il mio di bene. Cosa voglio? Voglio ancora essere un ciclista? Se sì, come? Devo scoprirlo».