Si era preso del tempo Matteo Busato, avrebbe voluto dare buone notizie ai suoi tifosi all’inizio di questa settimana, ma purtroppo il trevigiano classe 1987 è attualmente ancora senza un contratto per il 2021. «Non ha senso aspettare ancora, credo che a questo punto dovrò fermarmi», confida Busato a tuttobiciweb.
Decisione difficile quella a cui è giunto nei giorni scorsi il ragazzo di Resana: «Io avrei scelto diversamente, avrei voluto continuare, ero pronto a faticare ancora e a dare qualche cosa ancora al ciclismo ma purtroppo è andata così. La stagione 2020 è stata strana, si è corso poco, e questo forse mi ha condizionato».
Campione Italiano tra i Dilettanti Élite nel 2011 con la Zalf Desirèe Fior, Matteo ha iniziato la sua carriera nella categoria maggiore indossando la maglia del Team Idea, è poi passato alla MG-Kvis e per quattro stagioni (2015 – 2018) ha vestito le casacche delle formazioni di Angelo Citracca; nel 2019 è stato un atleta della Androni Giocattoli Sidermec, e lo scorso anno è tornato da Citracca alla Vini Zabù – KTM.
Nel suo curriculum può vantare partecipazioni alla Milano – Sanremo, a Il Lombardia ed anche al Giro d’Italia. Proprio nella corsa rosa del 2015 ha ottenuto uno dei risultati più importanti giungendo secondo nella tappa che quell’anno terminava a Forlì; parlando del suo rendimento non possiamo non citare il secondo posto al Memorial Pantani (2016), il secondo posto di tappa al Giro del Trentino (2016) e il terzo al Trofeo Laigueglia (2018).
«Ho tanti ricordi legati a questi anni passati in bici. Alcuni belli, molto belli, come il podio nella tappa del Giro del Trentino o la partecipazione al mio primo Giro d’Italia, altri meno. Sicuramente – ci dice – la bicicletta mi mancherà. Mi mancheranno i viaggi in giro per il mondo, i tanti posti che se non avessi corso in bici forse non avrei mai visitato, le gare, i tifosi e le tante persone che ho incontrato in questi anni».
Hai già pensato cosa fare ora?
«Mi sto guardando in giro, sto valutando, ho voglia di fare. Mi piacerebbe rimanere nell’ambiente, il ciclismo è - e sempre sarà - la mia passione. Ho frequentato il corso di formazione per tecnici allenatori promosso dalla Federazione e sarei veramente felice di mettere la mia esperienza al servizio dei più giovani. Aiutare i ragazzi a crescere sarebbe fantastico, io che sono sempre stato un uomo squadra gioirei con loro per i risultati e i traguardi raggiunti così come ho sempre gioito per i risultati raggiunti con i miei compagni di squadra».
Matteo, c’è qualcuno che vuoi ringraziare in conclusione?
«Un ringraziamento particolare lo voglio rivolgere a Mirko Rossato, abbiamo mantenuto un ottimo rapporto e mi è stato sempre vicino; devo dire grazie anche a Renato Bonso, mio tecnico ai tempi della Coppi Gazzera e naturalmente alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e continua farlo».
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